Chi è Antonella Polimeni, prima rettrice donna dell’università La Sapienza

Antonella Polimeni

Per la prima volta una donna alla guida dell’Università La Sapienza: Antonella Polimeni, attuale preside della Facoltà di Medicina e odontoiatria, è la nuova Rettrice della più grande università europea. La nuova rettrice è stata eletta dalla comunità accademica alla prima tornata elettorale, ottenendo la maggioranza assoluta, pari a 2.529,74 voti su 4.170,32 voti totali, raggiungendo la percentuale del 60,7%.

Antonella Polimeni, ordinaria nel settore scientifico disciplinare delle Malattie odontostomatologiche, sarà la rettrice della Sapienza per il sessennio 2020-2026. Succede a Eugenio Gaudio, che ha guidato la Sapienza dal 2014 al 2020.

Gli altri candidati alla carica erano Federico Masini, sinologo della Facoltà di Lettere, che ha ottenuto 765,46 voti e Vincenzo Nesi, matematico della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, che ha ottenuto 734,26 voti. Le schede bianche hanno pesato per 140,86 voti.

Antonella Polimeni, laurea in Medicina a 25 anni, è a La Sapienza dal 1989, da quando è diventata ricercatrice. Ha alle spalle una produzione scientifica di oltre 470 pubblicazioni edite su riviste internazionali e nazionali, più di 100 proceedings congressuali, nazionali e internazionali, 6 manuali, di cui uno edito in lingua inglese, 2 monografie. Ha curato inoltre l’edizione italiana di un testo atlante e di due manuali, nonché linee guida edite dal ministero della Salute.

Antonella Polimeni, anno di nascita 1962, è la prima donna a ricoprire la massima carica accademica alla Sapienza. “Personalmente –  ha scritto la neo rettrice in un passaggio del suo programma elettorale – sono animata dal desiderio di apprendere più che di informare, dalla voglia di sperimentare accettando il rischio di sbagliare, con il desiderio di correggersi e, soprattutto, con la convinzione che le decisioni necessarie non possono avere futuro se non sono il frutto di un lavoro comune”.

“Nel mio percorso accademico e professionale ho sempre privilegiato l’ascolto attivo, il dialogo con tutti/e, senza distinzioni: docenti, personale, studenti. Gli strumenti sono le deleghe basate sulla competenza e non sulla fascia di docenza di appartenenza, il lavoro di rete, l’impegno a ricercare le istanze di sintesi e di integrazione tra le diverse sensibilità”.

“La Sapienza crescerà ulteriormente se saprà percepire la ricchezza del suo pluralismo e, se posso dire, della sua biodiversità, grazie alla forza della sua unitarietà, del rispetto delle specificità e delle autonomie. Ed è per questo che, se lo vorrete, mi rendo disponibile a lavorare insieme a tutte e tutti voi nei prossimi sei anni, con fiducia nel cambiamento e nessun timore del futuro”, ha concluso Antonella Polimeni.

La partecipazione al voto, che per la prima volta si è svolto online, è stata molto elevata: hanno votato complessivamente il 74,5% degli aventi diritto. Lo scrutinio pubblico è stato diffuso in streaming.

“Le università giocano un ruolo strategico nella battaglia al Covid – ha affermato Antonella Polimeni al Tg1 – Essere la prima donna al vertice della Sapienza dopo 700 anni è un bel segnale, una vittoria oltre che un onore. C’è stata unità nel voto, ma la vittoria è una vittoria per tutte le studentesse, le ricercatrici, le professoresse e per tutte le operatrici sanitarie impegnate  negli ospedali universitari e che si stanno impegnando senza sosta nella lotta al virus”.

Antonella Polimeni nuova rettrice: un po’ di storia dell’università

La Sapienza è un’università statale italiana fondata nel 1303, tra le più antiche del mondo. Nata per volontà di papa Bonifacio VIII che, il 20 aprile 1303, con la bolla pontificia In Supremae praeminentia Dignitatis, istituì a Roma lo Studium Urbis, con oltre 113 000 studenti (2019) è la più grande università d’Europa: a lungo l’unica università statale di Roma, ha per questa ragione annoverato fra i suoi studenti la metà della classe dirigente italiana.

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