“Confidiamo di poter vaccinare i primi italiani alla fine di gennaio: un milione e 700mila nostri cittadini“, dichiara in conferenza stampa il Commissario straordinario all’Emergenza Domenico Arcuri.
“Il vaccino – prosegue – sarà disponibile non da domani, né da subito per tutti”. Per questo, spiega, verrà data la precedenza a chi è più esposto al virus e ai soggetti fragili. E dunque: inizieranno ad essere vaccinati per primi gli operatori sanitari, al lavoro tutti i giorni in corsia per curare i malati di covid, e gli anziani.
“Da ieri stiamo organizzando la prima tornata ma anche le successive. Dobbiamo individuare molto in fretta le prime categorie a cui somministrare il vaccino, e lo faremo in funzione della loro esposizione al virus e della loro fragilità”, sottolinea Arcuri.
La distribuzione sarà gestita dallo Stato, e non dalle Regioni: un modo per garantire efficienza e capillarità nella somministrazione del farmaco.
“Il governo ha deciso che ci sarà la centralizzazione del meccanismo di distribuzione”, che non avverrà su base regionale, spiega il Commissario straordinario. “Non serve avere il vaccino in un luogo A piuttosto che in un luogo B”, prosegue Arcuri.
Guarda la conferenza stampa del commissario straordinario:
https://www.youtube.com/watch?v=EB4j-XTgSbg
“Il vaccino sarà somministrato da chi ha uno skill professionale adeguato“, afferma ancora il Commissario. “Già nelle prossime ore o nei prossimi giorni”, annuncia Arcuri, ci saranno “nuovi bandi per reclutare medici e infermieri”.
“Un italiano su 60 è colpito dalla pandemia, un’enormità”, commenta. Eppure la “curva dei contagi inizia a raffreddarsi”.
“Facciamo stabilmente 10 volte più tamponi rispetto alla prima ondata. Chi sostiene che siamo impreparati non ha occhi onesti“, conclude Arcuri.
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