Violenti, esibizionisti e razzisti: 4 trapper in manette

Esperti di arti marziali e pugilato, tra i 23 e i 36 anni. E’ questo il profilo di quattro “trapper” autori di due violente e brutali aggressioni consumate a Roma tra marzo e aprile. Sono finiti in manette accusati dei reati di sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Le indagini sono state coordinate della Procura della Repubblica di Roma e condotte dagli investigatori della Digos della Questura di Roma, diretti da Giampietro Lionetti.

 

A tradire gli indagati, tutti ai domiciliari, è stato il “film” delle violenze pubblicato a distanza di poche ore su Youtube. Nelle immagini si vedono le vittime colpite ripetutamente fino a subire serie lesioni.

Nel linguaggio moderno, per “trapper” si intende un artista che fa musica trap. L’origine d’oltreoceano, però, indica anche i cacciatori ed esploratori che si muovevano tra le montagne americane. Un doppio significato, quindi, che denota una doppia spiegazione del termine, e da dove deriva in entrambi i casi la parola.

Trapper arrestati: il primo episodio

Il primo episodio, che risale al 7 marzo, si consuma nella cornice del mondo “trapper”. Poco prima della mezzanotte  il “branco” irrompe in uno studio di registrazione musicale dove altri musicisti erano intenti a suonare, dando il via alla violenza cieca. Durante l’aggressione, le vittime sanguinanti sono state costrette a restare in ginocchio e con lo sguardo rivolto in basso, a sottolinearne la “sottomissione” agli aggressori. Le violenze si sono protratte per almeno un’ora, fino a quando i quattro si sono allontanati dalla sala di registrazione.

Non  è escluso l’aiuto di altri complici con funzioni di copertura dell’azione, sui quali proseguono le indagini volte alla loro identificazione.

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Uno dei trapper arrestati dalla Polizia di Stato

Trapper arrestati: il secondo episodio

A tingersi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, è la seconda azione accertata ad aprile. I quattro si sono scagliati improvvisamente su un passante, un cittadino di origini extracomunitarie, lasciandolo a terra privo di sensi.

Ad aggravare le immagini sono i commenti che documentano l’oltraggio. La vittima viene “sbeffeggiata” con la frase “questo è un uomo” e definita “sprecata”.

Tutti gli aggressori sono gravati da precedenti per reati contro la persona, tra cui lesioni personali e rissa, nonché, a diverso titolo, per porto d’armi ed oggetto ad offendere e, in un caso per reati contro il patrimonio.

LA TESTIMONIANZA DI UNA VITTIMA

«Due o tre di loro hanno cominciato ad aggredire violentemente. Usavano frasi minacciose. Non so dire quanto sia durata l’aggressione perché ero troppo spaventato, mi è sembrato un momento infinito per quanto fossero violenti». Questo il racconto di un testimone contenuto nell’ordinanza del gip di Roma con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per i quattro trapper autori di due violente e brutali aggressioni consumate tra marzo e aprile nella Capitale. «Non ho voluto vedere questi video – ha raccontato riferendosi alla violenza avvenuta in uno studio di registrazione – perché ancora sono traumatizzato da questa faccenda…per quanto eccitati o violenti ho avuto la sensazione che gli aggressori fossero sotto l’influsso di sostanze stupefacenti».

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