Promo turismo, la pista ciclabile di Ostia? E’ in Ucraina

La foto della pista ciclabile che dovrebbe invitare i turisti a scoprire le bellezze del mare di Roma arriva direttamente dall’Ucraina. Gli autori del video, una società vincitrice dell’appalto finanziato dal X Municipio per la promozione del litorale romano, l’hanno prelevata da un sito che accoglie stock di foto gratuite.

E’ la scoperta fatta da uno dei consiglieri municipali, il giornalista televisivo Andrea Bozzi, tra i più indignati per la scarsa qualità di quello che doveva essere un messaggio di promozione delle bellezze di Ostia. Ecco, tra l’altro, la parola Ostia non viene mai fatta all’interno del video (leggi qui) che rientra in un piano di comunicazione municipale del costo di circa 39mila euro.

La foto utilizzata per il video, che stranamente non ha immagini in movimento ma solo una sequenza fotografica montata sullo schermo, è tratta dal sito “Twenty20” della Envato, un’azienda di produzione di template e temi per siti internet. Il prelevamento della foto è gratuito, perché, è specificato sul sito, l’immagine è “free” ovvero non è condizionata dal copyright. E, perciò, non vanno pagate royalty.

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Lo screenshot del sito dal quale è stata prelevata gratuitamente l’immagine della pista ciclabile impiegata per rappresentare le bellezze del Mare di Roma

Aprendo la foto indicate nel sito, si scopre che l’autrice è la fotografa Irina Yeryomina che vive in Ucraina. Ed è lì, evidentemente, che è scattata la fotografia della pista ciclabile di… Ostia.

Com’è noto, smascherata l’assoluta inadeguatezza del prodotto, il X Municipio l’ha fatto sparite dai siti istituzionali (leggi qui).

redazione@canaledieci.it

https://youtu.be/40klcYgBt_0

E anche su questo articolo non troverete più il video “incriminato”. Evidentemente contrari a qualsiasi critica sulla fattura dell’opera artistica, su espressa richiesta dei proprietari del video abbiamo ottemperato alla richiesta di “rimozione immediata di tutto il materiale lesivo dell’immagine e della reputazione di Omniares Communication“. Società che non abbiamo mai nominato e che, evidentemente, rivendica la proprietà dello spot.