Odissea tamponi rapidi: per i cittadini romani eseguire i test presso i laboratori privati ormai è quasi un miraggio. Da quando la Regione Lazio ha siglato la convenzione con le strutture private al prezzo calmierato di 22 euro, si è ampliata l’offerta di tamponi: fine delle lunghe code ai drive-in delle Asl. In poco tempo, però, la capacità di smaltimento delle richieste da parte dei privati si è esaurita: oggi per riuscire a fare il tampone privatamente occorre nella maggior parte dei casi aspettare dieci-quindici giorni.
Liste d’attesa interminabili per i tamponi rapidi presso le strutture private. Si svuotano i drive-in delle Asl
“Mi hanno dato appuntamento per un tampone rapido il 5 novembre. Nonostante il cartello all’ingresso parlasse di tamponi eseguibili immediatamente e senza appuntamento”. A testimoniare le difficoltà per eseguire il test in un noto laboratorio privato della Capitale è Arianna, una giovane imprenditrice che vive a Garbatella. “Ma temevo di dover aspettare ancora di più: in altre strutture danno appuntamento solo dopo il 12 novembre“, prosegue.
Nel X Municipio la situazione è ancora peggiore: presentarsi al laboratorio, pensando di eseguire il test sul momento, è un sogno. Brusco l’impatto con la realtà: si viene rispediti a casa, con l’invito a prenotare un appuntamento telefonicamente. Appuntamento, però, che viene offerto soltanto a partire dal 14 novembre in poi. E se si ha urgenza di farlo, perché magari si è stati a contatto con un positivo, diventa praticamente inutile.
Nel frattempo la Regione Lazio si è attivata per controllare che nessuna delle strutture accreditate pratichi tamponi a prezzi gonfiati. “E’ stato dato mandato ai Nas di verificare che in ogni laboratorio venga praticata realmente la tariffa di 22 euro a test”, sottolinea l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato.
“Giungono segnalazioni di cittadini in merito a comportamenti opportunistici sulle tariffe applicate al pubblico da alcuni laboratori privati, che raddoppiano o triplicano la tariffa concordata di 22 euro, o inseriscono dei sovraprezzi immotivati”, sottolinea l’assessore in una nota.
“Tutte le segnalazioni dei cittadini verranno puntualmente verificate e avviate le revoche delle autorizzazioni lì dove permanga una modalità difforme dall’accordo sottoscritto”, prosegue D’Amato.
“Chi non rispetta la tariffa calmierata verrà escluso dall’elenco delle strutture autorizzate”, conclude l’assessore alla Sanità.
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