Emergenza covid-19, la Regione Lazio: “Servono subito tremila posti letto in più”

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Sistema dei ricoveri in tilt per l’ondata epidemica: la Regione Lazio cerca circa tremila posti letto da aggiungere all’attuale offerta. Servono per fronteggiare la prevedibile super-richiesta di assistenza dei casi covid-19. E entro sabato 31 ottobre tutti i pazienti covid-19 temporaneamente ospitati nei pronto soccorso, devono trovare sistemazione in reparto.

E’ una circolare di oggi, giovedì 29 ottobre, diffusa dalla Direzione regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria Area Rete ospedaliera e specialistica, firmata dal dirigente Giuseppe Spiga e dal direttore Renato Botti, a imporre la procedura.  L’oggetto è “attivazione posti letto per l’assistenza dei casi confermati di Covid-19 presenti nei “pronto soccorso”.

Ad essere raggiunti sono i dirigenti generali delle aziende responsabili degli ospedali Santo Spirito, Sandro Pertini, Sant’Eugenio, G.B. Grassi, ospedale dei Castelli, Sant’Andrea, Pol. Casilino, Pol. Campus Biomedico, Fatebenefratelli-Isola Tiberina.

Ricordata l’ordinanza sottoscritta da Ministero della Salute e Presidenza della Regione Lazio, per la quale entro il 7 novembre si dedicheranno all’assistenza di malati Covid-19 “1421 posti letto aggiuntivi  rispetto a quelli già previsti” (di questi 231 di terapia intensiva e subintensiva), viene richiesto agli ospedali di fare uno sforzo ulteriore. Infatti, “l’Unità di Crisi ha previsto di ampliare progressivamente la rete ospedaliera Covid-19 dedicando ulteriori 1550 posti letto, di cui 75 di terapia intensiva e subintensiva”. Questo secondo ampliamento, che porta a un totale di 2971 nuovi posti covid-19 (di cui 306 di terapia intensiva e subintensiva) dovrà avvenire entro il 20 novembre.

Stante questo piano, viene sottolineato nella circolare, si obbligano i dirigenti “a destinare, entro le prossime 48 ore, un numero di posti letto necessari al riassorbimento dei casi confermati di covid-19 in attesa di ricovero, consentendo alle strutture di Pronto Soccorso di svolgere in sicurezza le loro attività e all’Ares 118 di rispondere nei tempi previsti alle richieste di soccorso”.

Dunque, la Regione Lazio, da un lato ha l’urgenza di attivare quasi tremila posti letto covid-19 e, contemporaneamente, di ricoverare i pazienti con coronavirus accolti “temporaneamente” nei pronto soccorso e addirittura nelle ambulanze (leggi qui) per riportare alle loro originarie funzioni le strutture dell’emergenza.

Una prospettiva impegnativa che fa emergere con chiarezza quanto sia grave l’emergenza sanitarie e come siano fosche le previsioni.

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