Sale la curva dei contagi, e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti lancia un appello ai cittadini: “Faccio a tutti una preghiera: per i prossimi 20, 30 giorni bisogna diradare i contatti fra le persone. Dobbiamo alzare il livello di guardia per abbassare la curva dei contagi”.
Ieri il premier Giuseppe Conte ha evitato di inserire misure restrittive nel nuovo Dpcm. E così oggi, vista l’assenza di regole stabilite dall’alto, il segretario del Pd si rivolge direttamente ai cittadini. E li incita a mettere in atto una forma di auto-regolamentazione.
“Servono regole e senso di responsabilità: sta a tutti noi avere atteggiamenti responsabili”, sottolinea Zingaretti, a margine di una conferenza stampa alla Garbatella, a Roma. “Massima prudenza nei comportamenti individuali”, raccomanda il governatore del Lazio.
“Per almeno un mese dobbiamo alzare il livello di guardia per abbassare la curva dei contagi. La preghiera che faccio a tutti è che per i prossimi 20, 30 giorni bisogna diradare i contatti fra le persone”, aggiunge il segretario Pd. Un appello diretto a un cambiamento radicale nei comportamenti delle singole persone dunque, quello lanciato oggi dal leader dem.
La scelta del governo, esplicitata ieri con la presentazione del nuovo Dpcm da parte del presidente del Consiglio Conte, è stata quella di non inasprire le misure anti-contagio. In assenza di regole comportamentali definite dunque, la responsabilità del contenimento dei contagi è affidata ai singoli individui.
I cittadini del Lazio possono effettuare i tamponi rapidi anche presso 60 laboratori e cliniche private, che si sono attrezzate e attivate secondo i parametri della Regione Lazio. “Sono 60 i laboratori privati attualmente operativi secondo l’accordo siglato con le principali associazioni di rappresentanza”, sottolinea l’Unità di Crisi del Lazio in una nota. “Già eseguiti oltre 12 mila test. In questa settimana progressivamente si attiveranno tutti gli altri laboratori attualmente autorizzati dalla Regione Lazio: i ritardi nell’attivazione sono dovuti esclusivamente a un tema di approvvigionamento da parte delle strutture private”, conclude il comunicato delle autorità sanitarie.
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