Rapine, spaccio e un pestaggio: indagati due minorenni

carabinieri

Sono accusati di due rapine commesse nell’estate 2019, rispettivamente all’Eur e a Ostia. I carabinieri però, hanno accertato il loro coinvolgimento in un pestaggio e, almeno per uno dei due giovanissimi criminali, anche vicende legate allo spaccio di stupefacenti.

Al termine di un’attività d’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Roma Eur, coordinati dalla Procura della Repubblica per i minorenni, il Gip del Tribunale per i minorenni di Roma, ha emesso un’ordinanza che dispone la custodia cautelare del collocamento in comunità di due ragazzi romani di 17 e 18 anni (quest’ultimo minorenne all’epoca dei fatti), con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio e resistenza a Pubblico ufficiale. I giovani sono accusati di aver messo a segno, a luglio dello scorso anno, una rapina ai danni di un ragazzo di 20 anni che si trovava in piazzale Santi Pietro e Paolo, all’Eur, con la sua comitiva. Nello stesso provvedimento, inoltre, al 18enne viene contestata anche un’altra rapina con lesioni commessa a distanza di qualche giorno dalla precedente, ai danni di un altro 20enne, sul lungomare di Ostia, nei pressi della spiaggia libera di largo dei Canotti e reati di ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività che ha portato al provvedimento della Procura per i minorenni, scaturisce da un’altra operazione, eseguita il 5 agosto dello scorso anno sempre dai carabinieri della compagnia Roma Eur, all’esito della quale i giovani erano stati arrestati poichè ritenuti autori di un grave pestaggio avvenuto ai danni di minorenni. All’epoca dei fatti, una delle vittime fu anche derubata di una collana in oro.

Durante l’esecuzione di quella misura restrittiva, i carabinieri, facendo eseguire degli accertamenti tecnici sui telefoni cellulari dei due sono riusciti a risalire alle due rapine compiute il 3 luglio 2019 in piazzale San Pietro e Paolo e dieci giorni dopo, il 13 luglio, sul lungomare di Ostia. L’indagine ha permesso di evidenziare il coinvolgimento del 18enne anche in un’attività di spaccio di droga, per la quale il giovane utilizzava una scheda telefonica fittiziamente intestata a terzi, inserita nel cellulare rubato il 13 luglio.