Qualità dell’aria nel Lazio: per Legambiente Roma è in fondo alla classifica

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Ultimo posto per la Capitale nella speciale classifica stilata da Legambiente sulla qualità dell’aria nei capoluoghi del Lazio.

Legambiente, report Mal’aria: Roma all’ultimo posto nel Lazio

Secondo le pagelle presenti nel report dell’associazione denominato “Mal’aria“, infatti, Roma è la peggior città in tutta la Regione per concentrazioni medie annue di polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e biossido di azoto (NO2).

I voti sono impietosi: Roma 0, Frosinone e Latina 3, Rieti 5, Viterbo 7. Nei cinque anni presi in considerazione dall’analisi (2014-2018) la Capitale occupa l’ultima posizione per i dati pessimi di NO2, che superano i limiti di legge e anche quelli sanitari, con picchi annuali di media pari a 51 µg/mc.

“A Roma dopo gli annunci di blocco ai diesel entro il 2024, non si è visto quasi niente. – afferma l’associazione ambientalista – Bisogna riavviare il blocco progressivo ai diesel per trasformare la Capitale in una moderna città a misura d’uomo, dove poter respirare”.

Report Mal’aria edizione speciale di Legambiente, 97 città italiane analizzate

I dati relativi agli ultimi 5 anni (2014-2018) mettono a confronto le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10, Pm2,5) e il biossido di azoto (NO2) con i rispettivi limiti medi annui suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): 20µg/mc per il Pm10; 10 µg/mc per il Pm2,5; 40 µg/mc per il NO2.

Questi sono i limiti rivolti alla salute delle persone e sono più stringenti rispetto a quelli della legislazione europea (limite medio annuo 50 µg/mc per il Pm10, 25 µg/mc per il Pm2,5 e 40 µg/mc per il NO2).

Senza mezzi termini le parole del presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi che ha dichiarato:

“Per tutelare ambiente e salute delle persone bisogna togliere le auto dalle strade e riempire le città di pedoni e pedonalizzazioni, bici, mobilità nuova e un forte trasporto pubblico collettivo rilanciato con una poderosa cura del ferro. Questo soprattuto a Roma dove i dati emergono sempre più pesantemente vista la presenza di biossido di azoto costante e altissima nell’aria.

Nella Capitale era stato annunciato dal Campidoglio il blocco ai diesel entro il 2024, ma non si è visto quasi niente, al contrario di altre grandi capitali europee che proseguono speditamente verso l’ottenimento dell’obiettivo: e allora chiediamo con forza che, dal prossimo gennaio, vengano escluse dalla circolazione romana tutte le auto diesel euro4, così da riavviare le misure progressive di esclusione dei diesel peraltro già previste dal PGTU, per il risanamento della qualità dell’aria e per trasformare la Capitale in una moderna città a misura d’uomo”. – conclude Scacchi.

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