I presidi del Decimo Municipio e di Fiumicino scendono sul piede di guerra. Con una lettera formale indirizzata al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e all’assessore regionale per la scuola, Claudio Di Berardino, i dirigenti scolastici mettono in evidenza i ritardi nella realizzazione delle misure anti-contagio necessarie alla ripresa delle lezioni, prevista per il 14 settembre. Il servizio di Fausto Trombetta.
Mancano ancora i famosi banchi monoposto, promessi dal Commissario Straordinario Domenico Arcuri. E soprattutto, scrivono i presidi nella lettera al governatore del Lazio, restano vacanti il 50 per cento delle cattedre che dovrebbero essere assegnate ai supplenti.
Nessuna traccia, secondo i dirigenti scolastici, dei docenti in più annunciati dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per assicurare il funzionamento della scuola nell’emergenza, considerando le classi sdoppiate per ridurre il numero di alunni per stanza.
Per questi motivi, e per chiedere un posticipo della riapertura delle scuole laziali a dopo le consultazioni referendarie, i presidi hanno deciso di rivolgersi direttamente al governatore del Lazio, Zingaretti.
Nella lettera si chiede esplicitamente di rinviare la riapertura delle scuole al 24 settembre, dopo il referendum costituzionale del 20, in modo da garantire il tempo in più necessario organizzare meglio orari e docenti.
In queste condizioni – avvertono i presidi nella lettera inviata alla Regione Lazio – per le scuole superiori “oltre alla riduzione dell’orario si dovrà ricorrere alla didattica a distanza, non come integrazione a quella in presenza, ma come vera e propria sostituzione a quella ordinaria”.
“La ripresa delle lezioni alla data del 14 settembre – sottolineano i dirigenti scolastici – comporterà che in tutte le scuole, non potendosi sempre garantire in classe il distanziamento previsto, sarà necessario tenere la mascherina sempre indossata, che soprattutto per gli alunni più piccoli rappresenta un problema oggettivo”.
In effetti, a una settimana dal suono della campanella, il quadro è impietoso: basti pensare che all’Istituto “Marco Ulpio Traiano” di Dragona devono ancora arrivare i 719 banchi monoposto richiesti, oltre 1000 quelli mancanti al “Tullia Zevi” di Casal Palocco. A Ostia invece la scuola media “Caio Duilio” ha annunciato lo smembramento di alcune sezioni di prima in aule di appena 16 metri quadri.
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