Caccia ai furbetti di Montecitorio: 5 deputati hanno chiesto il bonus da 600 euro

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Bufera a Montecitorio. La direzione centrale Antifrode dell’Inps rivela: cinque deputati hanno chiesto il bonus da 600 euro riservato ai lavoratori e piccoli imprenditori in difficoltà a causa della crisi coronavirus. Si tratterebbe di tre parlamentari della Lega, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva. Nonostante la diaria da 13mila euro netti al mese, i cinque hanno approfittato della misura stanziata dal governo per sostenere le persone in difficoltà. E scatta la caccia ai nomi dei furbetti, per ora mantenuti sotto segreto dall’Inps per la legge sulla privacy.

Bufera a Montecitorio: cinque deputati chiedono il bonus da 600 euro del governo

Scandalo a Montecitorio: a chiedere e incassare il bonus da 600 euro previsto dal governo per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva sarebbero stati tre deputati della Lega, uno appartenente al Movimento 5 Stelle e uno a Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi.

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“È una vergogna che cinque parlamentari abbiano usufruito del bonus per le partite Iva. Questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. È una questione di dignità e di opportunità. Perché, in quanto rappresentanti del popolo, abbiamo degli obblighi morali”, tuona il presidente della Camera Roberto Fico.

Ma lo scandalo coinvolge anche altri duemila rappresentanti delle istituzioni a livello locale: sindaci, consiglieri, assessori regionali e comunali, in tutta la Penisola.

“Dalla lettura dei giornali di questa mattina emerge un quadro sconcertante. Oltre ai 5 deputati furbetti, ci sarebbero altri 2000 politici tra amministratori locali e regionali in tutta Italia ad aver fatto richiesta del bonus partita Iva destinato ai liberi professionisti in difficoltà per l’emergenza Covid. Siamo davanti a fatti di una gravità assoluta”, dichiara il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

In merito ai cinque furbetti di Montecitorio prende posizione anche il Partito Democratico: “Posso dire che è una vera vergogna?”, commenta amareggiato il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

“Chiunque siano i cinque deputati, immediata sospensione”, è la richiesta di Matteo Salvini, leader della Lega.

I nomi dei furbetti di Montecitorio devono essere resi pubblici“, sottolinea ancora Di Maio. E lancia la proposta: serve “far sì che rinuncino alla privacy, così da autorizzare l’INPS a pubblicare i nomi. Il mio è un appello rivolto a tutti i leader dei partiti: chiedano ai loro eletti di rinunciare alla privacy e permettano all’INPS di rendere pubblici i nomi di questi approfittatori”.

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