Dieci carabinieri sono finiti oggi in manette con l’accusa di spaccio di droga, tortura, estorsione, lesioni aggravate e altri reati. Chiusa un’intera caserma al centro di Piacenza, 22 i militari indagati e oggetto di misure cautelari. E’ questo il bilancio dell’inchiesta shock della Procura piacentina: le indagini dei pubblici ministeri hanno scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora che coinvolge le forze dell’ordine in uno degli episodi più gravi mai registrati nella storia italiana. Tra i militari coinvolti – tutti appartenenti alla caserma sequestrata di Piacenza – ci sono anche il comandante della compagnia dei carabinieri di Piacenza, un maresciallo e un capitano.
Arresti illegali, torture, estorsioni, violenze, traffico di droga: l’operazione denominata ‘Odysseus’, coordinata dalla Procura di Piacenza, ha portato alla luce un sistema di abusi gravissimi che andava avanti da anni, e che ha coinvolto, secondo gli investigatori, la quasi totalità dei carabinieri appartenenti alla caserma di Piacenza, fino ai più alti livelli.
Gravissimi i comportamenti criminali messi in atto dai militari, ai danni di persone comuni e semplici cittadini: tutto ricostruito dalla Procura con l’aiuto degli agenti della Guardia di Finanza, attraverso l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e telematiche.
“Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi durante il lockdown, con il più totale disprezzo dei decreti emanati dalla presidenza del Consiglio”, ha dichiarato poco fa in conferenza stampa il Procuratore capo Grazia Pradella.
Tra i vari reati scoperti ci sono pestaggi, casi di tortura avvenuti tra le mura della caserma, prove false costruite ad arte per accusare ingiustamente i cittadini di spaccio di stupefacenti. Coinvolto anche il comandante della compagnia di Piacenza.
Complessivamente le accuse nei confronti dei carabinieri sono di lesioni personali aggravate, arresto illegale, perquisizioni e ispezioni personali arbitrarie, tortura, estorsione, truffa ai danni dello Stato, violenza privata aggravata, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Ma oltre ai pestaggi e alle torture ai danni dei cittadini innocenti, colpevoli soltanto di aver incrociato per caso i carabinieri in strada, secondo gli investigatori i militari agivano in combutta con gli spacciatori, fornendogli addirittura speciali lasciapassare per uscire dai confini comunali durante il periodo del lockdown.
Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta poco fa, il procuratore capo di Piacenza Grazia Pradella ha dichiarato: ” Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi nel lockdown, con il più totale disprezzo dei decreti emanati dalla presidenza del Consiglio. Solo un militare della caserma non è coinvolto. Faccio fatica a definire questi soggetti ”carabinieri” perché i comportamenti sono criminali. Non c’è nulla di lecito nei comportamenti”.
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