Dopo il focolaio scoppiato a Fiumicino, il coronavirus arriva anche a Ostia. Chiuso lo stabilimento La Vela, sul lungomare Amerigo Vespucci: il cuoco del ristorante è risultato positivo al covid-19. Immediato l’intervento degli ispettori della Asl Roma 3, che hanno avviato le procedure di contact tracing ed effettuato i tamponi su tutti i dipendenti dello stabilimento. L’Unità di Crisi del Lazio ha stabilito la chiusura dell’intera struttura e la quarantena di 14 giorni per il personale. “Il ragazzo non è mai stato febbricitante”, dichiara ai nostri microfoni la titolare dello stabilimento, Susanna Corti.
Chiuso lo stabilimento La Vela per coronavirus: un cuoco del ristorante, originario del Bangladesh, è risultato contagiato dal covid-19.
Tutti i dipendenti hanno già effettuato il tampone richiesto dalla Asl, e sono stati messi in quarantena per 14 giorni su disposizione dell’Unità di Crisi. L’esito dei test arriverà nelle prossime 48 ore. Per il principio di cautela, la nostra redazione ha scelto di aspettare fino all’arrivo di conferme certe prima di comunicare il nome della struttura coinvolta.
“Il ragazzo mi ha telefonato da casa, dicendo che aveva sbattuto e non si sentiva bene. Gli ho consigliato di andare al Pronto Soccorso, e lì gli hanno effettuato il tampone. Poi la scoperta: positivo al coronavirus“, dichiara ai nostri microfoni Susanna Corti, la titolare dello stabilimento.
“Ora effettuerò una sanificazione profonda di tutte le strutture, e chiederò alla Asl di riaprire. Assumerò personale differente per tutto il periodo in cui gli altri dipendenti saranno in quarantena”, sottolinea Corti. “Una volta terminato il periodo di isolamento a casa, tutti i lavoratori riprenderanno la loro attività: è il nostro modo di rispettare chi lavora”.
Per ora la Asl Roma 3 non ha disposto i tamponi per i clienti, ma la titolare dello stabilimento ha fornito agli ispettori l’elenco dei nominativi di tutti gli abbonati e di tutti i bagnanti giornalieri.
Il contagio, fa sapere l’Unità di Crisi regionale, sembra essere partito da un coinquilino del cuoco, sempre di nazionalità del Bangladesh.
“Si sta già svolgendo l’indagine epidemiologica da parte della Asl a partire dai dipendenti della struttura e dai contatti stretti dell’uomo che è stato posto in isolamento. Avviate le procedure del contact tracing nazionale”, rende noto l’Unità di Crisi.
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