Quello dell’erogazione della Cassa Integrazione rappresenta uno dei problemi più gravi che il governo ha dovuto affrontare durante la pandemia. E continua ancora ad avere i suoi strascichi pesantissimi: molti lavoratori a tutt’oggi hanno ricevuto il pagamento soltanto di un mese, a fronte dei tre o quattro richiesti. A causare il blocco lo snodo delle sezioni regionali dell’Inps, e l’impossibilità di gestire le domande in modo digitalizzato. Oggi la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha presentato i numeri ufficiali, rispondendo a un’interrogazione parlamentare.
Cassa integrazione, la ministra Catalfo: “Pagata al 97 per cento dei lavoratori”
La Cassa Integrazione “risulta pagata al 97,1% dei lavoratori aventi diritto”, ha dichiarato la ministra del Lavoro Catalfo nel corso del Question Time di oggi alla Camera.
“Alla data del 7 luglio sono 3.120.499 i lavoratori per i quali è stato chiesto il pagamento di almeno un’integrazione salariale mensile. Di essi, 3.031.495 sono stati già pagati, e ammontano a 89.004 quelli che devono ancora attendono il versamento”, annuncia la ministra in Aula a Montecitorio.
Poi aggiunge, con riferimento ai dati dell’Inps sulla Cassa Integrazione: “Rispetto al totale dei 3,1 milioni per i quali è stata presentata domanda di pagamento, l’Istituto deve ancora erogare 370.976 integrazioni salariali mensili“. Il riferimento è ai mesi ancora da versare, oltre al primo già erogato.
Sul perché dei ritardi la ministra, rispondendo all’interrogazione parlamentare, dichiara: “Per la Cassa Integrazione in deroga, l’Istituto ha potuto iniziare a lavorare alle domande a partire dalla fine del mese di aprile 2020. Ciò è dovuto anche alle difficoltà di alcune Regioni, gravate da un’ingente quantità di richieste decisamente superiore rispetto all’impegno ordinario”, spiega Catalfo.
La riforma del sistema degli ammortizzatori sociali
E la ministra, dalla sua pagina Facebook, annuncia una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali: “Oggi, rispondendo al Question Time alla Camera, ho sottolineato che nella riforma che voglio realizzare gli ammortizzatori sociali dovranno svolgere una duplice funzione”.
“La prima funzione – sottolinea la ministra – è quella di garantire una rete di protezione ai lavoratori di quelle imprese che intendono sospendere una parte della produzione per ristrutturazioni aziendali o riconversioni produttive o tecnologiche”.
“La seconda funzione – prosegue Catalfo – è quella di fornire gli strumenti di accompagnamento e sostegno finalizzati alle transizioni occupazionali, dunque in un’ottica di tutela nel mercato del lavoro”, aggiunge Catalfo.
“Il Paese ha urgente bisogno di sistema di ammortizzatori equo, strutturale e che non escluda nessuno”, conclude la ministra.
Leggi anche: Autostrade, c’è l’accordo: fuori i Benetton, la proprietà del gruppo passa allo Stato
Autostrade, c’è l’accordo: fuori i Benetton, la proprietà del gruppo passa allo Stato