Coronavirus, allarme per un aereo dal Qatar con 135 bengalesi a bordo: deciso il respingimento immediato

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Continua l’allarme per i contagi da coronavirus legati agli arrivi dal Bangladesh. Ieri, dopo la scoperta dei 36 i passeggeri positivi all’aeroporto di Fiumicino, la decisione del ministro della Salute Roberto Speranza: stop a tutti i voli che arrivano dal Paese asiatico. Ora però è scattata una nuova allerta: un volo della Qatar Airways proveniente da Doha, la capitale del Qatar, è appena atterrato all’aeroporto di Fiumicino con 135 bengalesi a bordo. Il ministero dell’Interno ha stabilito il respingimento immediato per gravi motivi sanitari: i viaggiatori dal Bangladesh non potranno scendere dall’aereo, e lo stesso volo li riporterà indietro.

Coronavirus, respinti all’aeroporto di Fiumicino i 135 bengalesi sul volo proveniente dal Qatar

Immediata la richiesta alle autorità da parte del sindaco di Fiumicino Esterino Montino e dell’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato di non far sbarcare i passeggeri del Bangladesh, presenti a bordo dell’aereo partito da Doha, in Qatar.

“In merito alla notizia dell’arrivo dal Qatar di un volo su cui viaggiano cittadini del Bangladesh, la disposizione del Ministro Speranza va rispettata e applicata”, dichiara D’Amato. “Sul volo ci risulta che vi siano 135 passeggeri che si possono definire ‘indiretti’, ovvero partiti da Dacca (Bangladesh)”, sottolinea l’assessore alla sanità del Lazio.

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Rapida la decisione del ministero dell’Interno: i viaggiatori presenti sul volo partito dal Qatar, provenienti dal Bangladesh tramite scalo a Doha, devono essere respinti. Sarà consegnato loro il foglio di via per gravi motivi sanitari, e non potranno neanche scendere dal velivolo della Qatar Airways. Lo stesso aereo li riporterà indietro a Doha.

“Le nostre squadre di medici e infermieri per i controlli anti coronavirus sono già sul posto, ma dico con estrema chiarezza che non si può scaricare sul solo nostro servizio sanitario regionale questo onere, peraltro senza alcun tipo di programmazione”, aggiunge poi, polemico, D’Amato.

“Occorrono delle regole ferree e chiare, basta fare lo scarica barile, se vogliamo a monte rafforzare la sorveglianza sanitaria e impedire rischi effettivi di ritorno. Roma non può sostenere questa pressione. Auspico che vengano assunte decisioni che vadano in tal senso nelle prossime ore”, conclude l’assessore alla Sanità.

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