Focolaio a Mondragone, continuano gli scontri tra residenti. La zona rossa controllata dall’Esercito

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Ancora tensione a Mondragone, cittadina sul litorale della provincia di Caserta, in Campania. Un focolaio di coronavirus è scoppiato all’interno del complesso edilizio denominato “Palazzi ex Cirio”, cinque palazzine in gran parte occupate abusivamente. L’area è stata dichiarata immediatamente zona rossa: scoperti 49 positivi. Dopo gli scontri che si sono verificati ieri tra gli occupanti dei Palazzi e alcuni manifestanti di Mondragone, questa mattina è stata lanciata una molotov contro il furgone di uno dei residenti. Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca: “Appena i contagi arrivano a 100 chiudo tutta la città“.

Mondragone, alta tensione tra i residenti della zona rossa e gli abitanti della città

All’interno delle palazzine di Mondragone dichiarate zona rossa vivono in molti: italiani, ma principalmente braccianti di origine bulgara che lavorano nelle campagne, in situazioni di sfruttamento e illegalità. E in quei palazzi, riferiscono le forze dell’ordine, insieme ai braccianti vivono anche gli stessi caporali che ne organizzano lo sfruttamento nei campi agricoli, anche loro spesso di origine rom o bulgara.

Dopo la scoperta del focolaio l’area è stata confinata. Ieri però un gruppo di bulgari ha cercato di uscire con la forza. “Abbiamo bisogno di andare a lavorare”, hanno detto ai poliziotti che li hanno bloccati. “Non sappiamo come fare a guadagnarci il pane”, hanno aggiunto.

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Da quel momento però si sono scatenati scontri tra i residenti italiani, che considerano gli abitanti dei palazzi alla stregua di untori, e gli stessi occupanti dell’Est Europa. I cittadini di Mondragone hanno inscenato una manifestazione contro la comunità bulgara, e per tutta risposta alcuni di loro hanno iniziato a lanciare sedie dai balconi dei piani alti.

Gli italiani di Mondragone hanno continuato gli scontri tirando pietre e sfondando i finestrini delle auto parcheggiate. E oggi è stata lanciata una bomba molotov contro il furgone di uno degli stranieri, parcheggiato a ridosso dei palazzi.

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Oggi sono stati eseguiti 730 tamponi agli occupanti dei palazzi ex Cirio dal personale dell’Asl di Caserta. E ieri il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, chiesto e ottenuto dal ministero degli Interni l’invio dell’esercito: “Ho chiesto l’invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell’ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio. Il Ministro ha stabilito l’arrivo di un contingente dell’Esercito”.

I militari continuano a presidiare la zona per evitare che gli occupanti in quarantena escano dalla zona rossa, e impedire nuovi scontri tra italiani e stranieri.

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Il Governatore della Campania De Luca: “Pronto a chiudere la città”

Durissimo il Governatore De Luca che ha dichiarato: “Procederemo a effettuare da subito almeno cinquemila tamponi, se i casi positivi saranno pochi la zona rossa resta questa per 15 giorni: nessuno esce, nessuno entra. Se arriviamo a 100 contagi sono pronto a chiudere tutta la città”.

“Se dovessimo avere 100 positivi dopo 3/4 mila tamponi di screening, sarà chiusa tutta Mondragone. Sono stato chiaro? Io sono abituato a parlare chiaro”, ha aggiunto il presidente della Regione. “Abbiamo messo in quarantena tutte le palazzine. Ora devono stare tutti in casa, si devono rispettare le regole: per 15 giorni nessuno deve entrare o uscire da quei palazzi”, ha sottolineato De Luca.

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