Massimo Carminati ha lasciato il carcere di Oristano, evitando di rispondere alle domande dei giornalisti. L’ex terrorista dei Nar, al centro dell’inchiesta Mafia Capitale, condannato in Appello a 14 anni, è stato scarcerato oggi per decadenza dei termini di custodia cautelare. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha dato incarico agli ispettori del Ministero della Giustizia di svolgere i necessari accertamenti.
Dopo 5 anni e mezzo di reclusione il Nero della Banda della Magliana torna in libertà. La decisione in favore della scarcerazione del Cecato, questo il soprannome dell’ex terrorista neofascista, è stata pronunciata dal Tribunale della Libertà su istanza dei difensori, gli avvocati Cesare Placanica e Francesco Tagliaferri.
A determinare il rilascio del leader del Mondo di Mezzo, protagonista dell’inchiesta Mafia capitale, la lentezza con cui la Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni dell’ultima sentenza, che risale al 22 ottobre 2019. Gli ermellini hanno impiegato otto mesi per spiegare perché la Suprema Corte abbia derubricato il reato di associazione mafiosa – per il quale l’ex terrorista neofascista e Salvatore Buzzi erano stati condannati in appello rispettivamente a 14 e 18 anni di carcere – a semplice associazione a delinquere.
Un lasso di tempo che ha permesso ai difensori del Nero di chiedere e ottenere la scarcerazione per decadenza dei termini di custodia cautelare, prima che per il Cecato si riaprisse un nuovo processo d’Appello, come era stato stabilito dai giudici della Cassazione, per rideterminare le condanne.
Il ministro Bonafede nel pomeriggio ha dato incarico agli ispettori del ministero di Giustizia di effettuare accertamenti, per verificare se ci siano stati illeciti, ritardi o omissioni. Mossa che però non ha placato la polemica politica: “Dopo mafiosi e camorristi, esce di galera anche uno dei protagonisti di ‘Mafia Capitale’ . Chi avvisa Bonafede?”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini su Twitter.
“Carminati oggi lascia il carcere per scadenza dei termini della custodia cautelare, non è un uomo libero”, sottolinea la presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio, Francesca Businarolo. “Anche se la Cassazione non ha riconosciuto l’aggravante mafiosa, Carminati è accusato di cose gravissime di cui dovrà rispondere”, commenta la deputata M5S.
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