A Roma è ancora allarme per il focolaio scoppiato nella struttura del San Raffaele Pisana: crescono ancora i contagi, 14 positivi in più rispetto a ieri. La clinica da venerdì scorso è in isolamento, dichiarata zona rossa dal ministero dell’Interno. Oggi l’arrivo dei Carabinieri del Nas: a loro il compito di indagare su eventuali responsabilità nella diffusione del contagio da parte della dirigenza della clinica di via della Pisana. Uno studio di Harvard dimostra che l’epidemia di coronavirus era già esplosa a Wuhan a settembre scorso.
Cresce il focolaio San Raffaele: salgono a 55 i contagi. Il paziente zero è un operatore della struttura
Questa mattina i Carabinieri del Nas hanno varcato la soglia della prima zona rossa della Capitale: i militari sono entrati nella struttura del San Raffaele Pisana, in zona Portuense, presidiata da un rigido cordone di Forze Dell’Ordine. Al pool di ispettori dell’Arma, esperti in tutela della salute pubblica, è affidata l’indagine per stabilire eventuali carenze di controlli che abbiano favorito l’esplosione dei contagi.
Il focolaio intanto continua a destare allarme. Sale ancora il numero dei positivi: 55 i contagiati, 14 in più nelle ultime 24 ore. La Asl Roma 3 ha contattato tutti i pazienti dimessi a partire dal 18 maggio, e i loro contatti stretti, per effettuare il tampone: oltre 2.000 le persone coinvolte. Il test, sottolinea il commissario straordinario della Asl Roma 3 Giuseppe Quintavalle, può essere effettuato nelle postazioni drive-in di via di Casal Bernocchi e dell’ex ospedale Forlanini.
Test a tappeto dunque, perché la chiave per evitare un ulteriore allargamento dei contagi è proprio nel “contact tracing”, sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato.
I risultati dell’indagine epidemiologica in corso nel frattempo sono preoccupanti: sono decine i contagiati tra i pazienti dimessi dal San Raffaele Pisana negli ultimi giorni di maggio.
A far scoppiare il focolaio, denuncia l’assessore D’Amato, un fisioterapista che lavora per la struttura, contagiato a inizio maggio. “Il primo caso risale a inizio maggio e si tratta di operatori del San Raffaele”, sottolinea. “I servizi della Asl Roma 3 e del SERESMI stanno lavorando per completare l’indagine epidemiologica. Questo focolaio dimostra che non bisogna abbassare il livello di attenzione”, avverte l’assessore.
Studio di Harvard: il Covid-19 esploso a Wuhan a settembre
Uno studio condotto dalla Medical School dell’università di Harvard riaccende i riflettori sull’origine dell’epidemia: sulla base delle immagini satellitari il team di scienziati dell’università britannica ha scoperto un drammatico afflusso di pazienti negli ospedali di Wuhan, in Cina, già a settembre del 2019. Le fotografie scattate dai satelliti, comparate dai ricercatori con lo stesso mese del 2018, mostrano un incremento del 90 per cento di ingressi nelle strutture ospedaliere della capitale dell’Hubei.
Il dato è stato messo in relazione dagli studiosi con un picco di ricerche effettuate dai cittadini di Wuhan sul motore di ricerca cinese Baidu: nello stesso periodo in cui si nota l’enorme afflusso di pazienti negli ospedali della città, sul web si è verificato un boom di ricerche per le parole “diarrea” e “tosse”: tra settembre e ottobre evidentemente gli abitanti della città epicentro dell’epidemia erano già preoccupati.
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