E’ appena terminata a Ostia la manifestazione convocata dall’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani, per protestare contro l’occupazione abusiva di Casapound in via delle Baleniere. Centinaia i partecipanti al sit-in, che si è svolto senza incidenti.
Ostia, il sit-in dell’ANPI per chiedere lo sgombero dell’occupazione abusiva di Casapound
Gli antifascisti di Ostia, Fiumicino e Acilia sono scesi in piazza, autorizzati dalla Questura, per far rispettare i valori democratici della Costituzione nata dalla Resistenza. Tutti con il fazzoletto rosso dell’ANPI, distanziati di almeno un metro per rispettare le misure anti Covid-19.
Partito Democratico, Cgil, Fiom e le associazioni antifasciste hanno aderito in massa per chiedere lo sgombero dell’ex Villaggio Azzurro, occupato illegalmente dagli autoproclamati fascisti del terzo millennio. “Fuori i fascisti dalle nostre città”, lo slogan principale.
“Dalla metà di aprile – sottolinea l’ANPI – Casapound ha occupato i locali del Ministero della Difesa ad Ostia in Via delle Baleniere. Riteniamo inaccettabile che tale formazione voglia utilizzare strutture pubbliche per radicare la propria presenza in un territorio che sta pesantemente soffrendo la crisi economica”.
Presenti alla manifestazione dell’ANPI anche Rifondazione Comunista, la Rete degli Studenti Medi, la Cgil, e i ragazzi e le ragazze dei collettivi antifascisti. “Mai con i fascisti, sempre dalla parte degli ultimi”, recita lo striscione degli Autorganizzati di Ostia.
Minacce dal leader locale di Casapound
Il leader di Casapound Ostia, Luca Marsella, nel corso della giornata ha diramato un comunicato dai toni pesanti: “Prendete a calci in culo Pd e centri sociali che non vi faranno lavorare domani” scrive il consigliere comunale del Decimo Municipio. “Un consiglio a residenti e commercianti: prendeteli a calci in culo voi, perché probabilmente a noi domani non permetteranno di farlo”.
Abbiamo intervistato il consigliere capitolino del PD, Giovanni Zannola, presente alla manifestazione. “L’unico strumento che Marsella ha, è quello di incitare alla violenza”, sottolinea. “E’ per questo che noi non vogliamo più spazi della città occupati da Casapound”.
“Perché invece di fare politica, di accogliere le persone che hanno bisogno, loro incitano alla violenza contro i cittadini che abitano Roma. Vanno sgomberati immediatamente”, continua Zannola.
“Quella dell’emergenza abitativa è la scusa con cui Casapound cerca di impossessarsi di luoghi della città per riproporre quel sentimento fascista che abbiamo ripudiato tanto tempo fa. E continuiamo a farlo oggi con forza nelle piazze, nelle amministrazioni e nei luoghi veri della città”, conclude il consigliere.
Il segretario provinciale di Roma dell’ANPI, Fabrizio De Sanctis, ai nostri microfoni spiega:
“Siamo qui per protestare e indignarci per quello che è successo. I fascisti di Casapound hanno replicato quello che già hanno fatto all’Esquilino, a Roma, occupando un palazzo e strumentalizzando l’emergenza abitativa di alcune, poche, povere famiglie”.
“Deve essere lo Stato che si fa cura del problema dell’emergenza abitativa. Mentre invece movimenti fascisti che si rifanno alla dittatura e che riprendono l’uso della violenza sono movimenti che devono essere sciolti ai sensi della legge Scelba, una legge della Repubblica nata dall’antifascismo e dalla Resistenza”, conclude De Santis.
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