Le aziende turistico-ricettive sono praticamente ferme da mesi e, come accade per le mense scolastiche, (leggi qui la notizia) i lavoratori sono ancora in attesa del fondo di integrazione salariale, che equivale alla cassa integrazione. Tra Ostia e Fiumicino centinaia di famiglie si trovano ormai in uno stato di prostrazione.
«Sono 3 mesi, dal 3 marzo, che siamo in cassa integrazione – denunciano i lavoratori – la nostra categoria ha tutte le richieste bloccate in attesa di approvazione. Questo non ci permette di richiedere alle nostre banche un anticipo della cassa integrazione che nel frattempo è terminata. Non si capisce bene il motivo, le pratiche sono ferme e non si sa bene quando si sbloccheranno – continuano – inoltre, la sede territoriale dell’Inps continua a fare il solito orario e con tutta probabilità le pratiche rimangono indietro.»
Il crollo delle prenotazioni e la nuova regolamentazione per riprendere l’attività, potrebbe indurre molti albergatori a rimanere chiusi. Per vedere un primo cenno di ripresa del settore, probabilmente, sarà necessario attendere l’inizio del 2021.