La Polizia ha disposto il sequestro di beni per un 50enne vicino al clan Fasciani-Triassi

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La Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Roma, nei confronti di un 50enne romano vicino al clan mafioso Fasciani-Triassi.

Gli investigatori della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno dato esecuzione al decreto di sequestro di beni, ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Roma nei confronti di Gianluca Germanò, alias sventolino, soggetto vicino al clan mafioso Fasciani/Triassi.

Germanò, pluripregiudicato per reati di furto, ricettazione, riciclaggio ed associazione per delinquere, finalizzata agli stessi reati, era stato attenzionato dagli specialisti della Divisione Anticrimine e sottoposto ad indagini patrimoniali al termine delle quali è stato destinatario dapprima del sequestro nell’ottobre 2015 e poi nell’anno 2016 della conseguente confisca di beni per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.

Inoltre, il Tribunale di Roma, con ordinanza del 23 luglio 2013 aveva disposto la cattura del Germanò, nell’ambito dell’operazione “Alba Nuova” della Squadra Mobile romana, per la partecipazione dello stesso ad una associazione per delinquere, unitamente a soggetti di elevatissimo spessore criminale, quali aderenti al clan Fasciani. Successivamente il 50enne è uscito da tale vicenda processuale, che però ha testimoniato il contesto relazionale e criminale nel cui ambito si è sempre mosso, e ha delineato la sua vicinanza a soggetti rilevanti della criminalità organizzata romana.

L’uomo la scorsa settimana ha richiesto il riscatto di una polizza assicurativa dell’importo complessivo di oltre 84mila euro, stipulata nell’anno 2008. Pertanto gli specialisti della Divisione Anticrimine, coordinati da Angela Altamura,  hanno tempestivamente richiesto il sequestro di prevenzione della polizza  al Tribunale di Roma che ha  disposto il provvedimento.