Ristoratori, estetiste e parrucchieri: anche dal litorale grido d’aiuto per le categorie più a rischio

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Ormai è chiaro, il lockdown si prolungherà. Soprattutto per alcune attività commerciali come ristoratori, parrucchieri ed estetiste che anche nel litorale esprimono forte preoccupazione per il loro futuro.

Gianluca Consiglio, imprenditore: “La cassa integrazione è in ritardo”

“Il nostro è il settore più colpito rispetto agli altri. La cassa  integrazione è in ritardo. Nessuno ha preso nulla. Forse era meglio prima dare un qualcosa a tutta la gente che lavora per noi”.

Marco Faiola, ristoratore: “Rischiamo di non aprire”

“Io lavoro nel settore della ristorazione. Ho anche la gestione del food in uno stabilimento balneare a Ostia. Siamo a rischio riapertura”.

Se per i ristoratori esiste la vendita d’asporto, ci sono altre categorie come parrucchieri ed estetiste per cui con l’apertura posticipata a giugno il rischio sembra essere purtroppo solo la chiusura.

Sabrina Crea, parrucchiera: “Non vedo luce”

“Non vedo luce. Se ci fosse un minimo di contagio a noi non ci faranno aprire più. Come attività le nostre sono le più igienizzate”.

Daniela Sighera, estetista: “Come faremo a riaprire?”

“Abbiamo tante spese, non so come arriveremo al 1 giugno. Un altro mese di fermo è troppo. Come faremo a riaprire?”

Un appello che non vuole essere chiaramente una richiesta di riapertura totale, ma la ricerca di un confronto al fine di individuare regole che possano salvare dal fallimento intere categorie di lavoratori.