A Fregene via Porto Ercole è da anni al buio. I residenti in questa situazione di emergenza sono ancora più preoccupati per possibili furti e rapine e vorrebbero capire di chi è la competenza dell’illuminazione della strada.
Fregene, i residenti di via Porto Ercole: “Ci sentiamo abbandonati da tutti”
“Questo angolo di Fregene è abbandonato da tutte le istituzioni e dai vari consorzi. Io sono qui dal 2015 e tutto è rimasto così. La strada è ancora chiusa. I lampioni sono stati messi da un anno. Prima non c’erano, però sono spenti. Quindi non capiamo quale sia il problema. E’ una strada che è diventata un passeggio per cani. L’illuminazione non c’è nemmeno su via Agropoli. La sicurezza stradale la notte non c’è. Soprattutto d’estate quando c’è più gente. D’estate è pericoloso perchè c’è una situazione di degrado. Ci sono tanti sacchi di rifiuti abbandonati in strada. Le istituzioni non le abbiamo mai viste”.
Fregene, parlano ancora i residenti: “Abbiamo timore possano esserci più rapine”
“Questa zona anche se di nuova costruzione sta iniziando ad essere molto abitata. A oggi contiamo 15 famiglie, quasi tutti residenti tutto l’anno. La cosa ci preoccupa molto, soprattutto in questo periodo. Ci sentiamo più fragili e abbiamo timore che possano esserci più rapine, più furti. Siamo nei pressi di un nido comunale dove spesso anche di giorno vengono rotti i finestrini alle auto e vengono fatti dei furti. La settimana scorsa c’è stato un furto a un supermercato qui vicino. Chiediamo un po’ di illuminazione”.
L’Assessore Caroccia: “Non possiamo intervenire. Il comparto è di una società privata. Possiamo solo sollecitare”
I residenti chiedono di capire almeno di chi sia la competenza per fare le domande giuste. Un altro problema che segnalano i residenti è la chiusura di via porto Ercole nell’ingresso che collegherebbe la strada a via Agropoli. Sull’argomento abbiamo contattato l’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Caroccia che ha spiegato che si tratta di un comparto di una società privata. Quindi il Comune non può intervenire, se non con un sollecito alla società stessa. Ci auguriamo dunque che chi di competenza ascolti le richieste dei residenti e provveda quanto prima a risolvere questo disagio.