Roma, rapina a mano armata una gioielleria: arrestato

La complessa indagine è partita nello scorso mese di settembre con intercettazioni ed analisi dei filmati di videosorveglianza dell'esercizio commerciale

Foto di archivio

Roma. Dopo una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito una misura cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, nei confronti di un 19enne romano gravemente indiziato di rapina.

La complessa indagine è partita nello scorso mese di settembre con intercettazioni ed analisi dei filmati di videosorveglianza dell’esercizio commerciale

Nella mattina di oggi, 1 aprile, la Sezione “Reati contro il Patrimonio” della Squadra Mobile, ha provveduto dunque all’arresto del giovane per la rapina perpetrata ai danni di unadi gioielleria, che vendeva anche oggetti di pregio in argento ed orologi di lusso nel centro della Capitale.

Tutto è avvenuto lo scorso mese di settembre 2021, quando il 19 enne, dopo aver appositamente concordato un appuntamento per visionare un orologio in vendita sul sito della gioielleria, ha fatto ingresso nell’attività commerciale sita nei pressi di Via Veneto, con il volto parzialmente travisato da cappellino e mascherina, rapinando sotto la minaccia di una pistola semiautomatica il titolare, asportandogli  6 orologi di note marche tra cui rolex, omega e bulgari e denaro contante per un valore di circa 40 mila euro, prima di darsi alla fuga a piedi.

Le indagini sono state da subito serrate e si sono avvalse dello studio dei filmati dei sistemi di sorveglianza,e dei dati emersi dai tabulati di traffico telefonico, effettuando intercettazioni e procedendo  all’individuazione fotografica e alla comparazione fisiognomica effettuata da personale specializzato del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica.

Le analisi che hanno evidenziato le caratteristiche peculiari della pelle,  nonché la forma, il posizionamento e le caratteristiche dei vari tatuaggi del rapinatore, in particolare, di quelli impressi sulle falangi delle sue mani, riconducendo dunque alla sua identità.

Tutta l’attività posta in essere ha permesso, così, di identificare nel soggetto arrestato l’autore materiale della rapine.

Ad ogni modo, l’indagato è da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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