Roma: annuncio in pompa magna del sindaco Gualtieri dei cambi di residenza in 72 ore a partire dal 1 marzo 2022, ma è un’inesattezza rispetto al contenuto della L. 35/2012 in materia di variazioni anagrafiche. Ecco il perchè.
Sulla gaffe di Gualtieri dei cambi di residenza in 72 ore: “Bene la digitalizzazione, ma non promettere ai cittadini azioni irrealizzabili”
Gaffe clamorosa quella del sindaco Gualtieri sui tempi per il rilascio del cambio di residenza. Dopo le dichiarazioni fatte dal primo cittadino su come il procedimento sarebbe cambiato a partire dal 1 marzo 2022, non si sono fatte attendere le contestazioni, circa la sua presunta scarsa conoscenza della normativa prevista per scongiurare situazioni di illegalità o di pericolo pubblico. Un effetto boomerang derivato dall’annuncite della quale sembra soffrire il nuovo sindaco Roberto Gualtieri che, evidentemente, si sente ancora in campagna elettorale.
L’annuncio di rilasciare in 72 ore il cambio di residenza, è infatti in contrasto con regolamento e tempi tecnici, e tra i primi a contestare questa ignoranza normativa è stato il consigliere capitolino della lista Civica Raggi Ecologia e Innovazione Antonio De Santis, in una nota stampa:
“La dichiarazione di Gualtieri denota una scarsa o nulla conoscenza delle procedure previste dalla normativa per scongiurare situazioni di illegalità o di pericolo pubblico, la L. 35/2012 – ha sottolineato il consigliere”.
La legge prevede 45 giorni per il silenzio/assenso
Il contenuto della L. 35/2012 in materia di variazioni anagrafiche, dice infatti che il Comune, a partire dal momento della presentazione della domanda del cambio di residenza, dispone di 45 giorni di tempo per effettuare gli accertamenti e le verifiche necessarie. Solo dopo 45 giorni può scattare il silenzio/ assenso, non dopo 72 ore come paventato.
Questo significa che, laddove tutti i controlli della Polizia Locale non avvenissero nelle 72 ore, verrebbe a configurarsi una palese violazione delle legge citata, e si spianerebbe la strada all’anarchia più totale.
“Chiunque in questo modo, potrebbe ottenere in tempi rapidi una residenza fittizia e servirsi della relativa carta d’identità per recarsi all’estero, per prendere un porto d’armi, compiere truffe o evadere il fisco, solo per citare alcuni esempi – prosegue la nota -. Non credo che il Sindaco di Roma voglia una cosa del genere”.
Cambio di residenza online
Sulla dichiarazione illusoria e contraria alla legge, che a partire dal mese prossimo, i cambi di residenza avverranno in appena 72 ore, rispetto alla quale gli Ufficiali di Anagrafe e Stato Civile proprio in queste ore, hanno proclamato lo stato di agitazione
Ma, se da una parte si tuona sull’impreparazione di Gualtieri in materia di variazioni anagrafiche, dall’altra, sulla predisposizione di un portale moderno e funzionale, sono tutti concordi. La piena digitalizzazione delle procedure, ne consentirà l’ottimizzazione e di conseguenza un alleggerimento burocratico.
Dal 1 marzo il sistema per il cambio di residenza online sarà a regime e le email non saranno più ricevibili. Entro febbraio saranno inoltre aperti i chioschi ex PIT per l’emissione delle CIE con la previsione di erogare 7mila CIE al mese. Entro aprile le postazioni saranno aperte anche nelle biblioteche (leggi qui).
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Roma, il sindaco: “Residenza in tre giorni e carte d’identità senza prenotazione”