Ostia: un nuovo episodio di aggressione in ospedale, e stavolta a farne le spese due medici del pronto Soccorso dell’Ospedale Giovan Battista Grassi di Ostia, una dottoressa in servizio al Pronto Soccorso, aggredita da una donna che ha tentato di strangolarla, ed un secondo medico intervenuto per difendere la collega. Non è più rinviabile la necessità di un posto di polizia fisso. A chiederlo Cisl Medici del Lazio e di Roma, che si sobbarcherà le spese legali dei colleghi.
Tenta si strangolare un medico in servizio del Pronto Soccorso del Grassi: solidarietà della Cisl Medici del Lazio e di Roma, che coprirà eventuali spese legali dei colleghi
Il grave episodio di aggressione risale al pomeriggio di lunedì scorso, ed ha coinvolto i due medici che si trovavano in servizio all’interno del Pronto Soccorso del Grassi. Una donna in evidente stato di agitazione ha dapprima aggredito la dottoressa, tentando di strangolarla e successivamente ferito un secondo medico intervenuto per difendere la collega.
La dottoressa a seguito della violenta aggressione ha riportato delle evidenti lesioni a livello del giugulo, mentre il secondo medico coinvolto, ha riportando un’infrazione costale e un trauma cranico oltre alla rottura dei propri occhiali da vista.
Per questo la Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale è ritornata con forza a farsi sentire sull’argomento, e per chiedere ancora una volta che venga aperto un posto di Polizia fisso nell’area del nosocomio, come tutela e prevenzione di questi episodi sempre più frequenti.
In una nota giunta oggi, la Cisl Medici Lazio e Roma Capitale, ha dichiarato: “Auspichiamo che la Direzione Generale della Asl Roma 3 voglia costituirsi parte civile a tutela dei due medici dipendenti. Sarebbe un gesto concreto nei confronti degli operatori sanitari ed un chiaro segnale di cambiamento di rotta rispetto a alle stucchevoli solidarietà di facciata alle quali ci siamo abituati ma che valutiamo con disgusto”.
E la Cisl Medici Lazio, ha inoltre deciso di agire concretamente con un aiuto economico per le spese legali dei colleghi aggrediti, nel caso si rendano necessarie a seguito dell’eventuale denuncia del soggetto aggressore:
“Tolleranza zero verso gli aggressori ma anche vicinanza concreta ai nostri due colleghi medici – concludono dalla Cisl Medici”.
Luciano Cifaldi e Benedetto Magliozzi, della Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale, chiedono pertanto l’intervento urgente delle Autorità preposte, per aiutare chi ogni giorno si prodiga per rispondere ai bisogni di salute di una popolazione di quasi 250mila abitanti.
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