La pandemia ha colpito duramente il settore delle auto, ma per la prima volta una particolare categoria di queste risulta salvarsi dalla crisi: le elettriche. Infatti, i dati relativi alle vendite di queste nell’anno 2020, pubblicati dall’Association of European Manufacturers (Acea), fotografano un’impennata senza precedenti del settore emergente.
Le auto ibride stanno attualmente occupando una quota di mercato impressionante. La percentuale è particolarmente significativa poiché rispetto all’anno precedente vi è stato un vero e proprio raddoppio (dal 5,7 del 2019, al 12 % del 2020, con una crescita stimata anche per l’anno 2021 in corso). Ancora più interessante è poi che, secondo i dati Acea, le auto esclusivamente a motore elettrico sono passate dal 3% nel 2019 al 10,5%. In particolare, se si considerano solo i dati dell’ultimo trimestre, l’accelerata è ancora più evidente: da ottobre a capodanno risulta che una nuova immatricolazione su 6 in tutta l’Unione Europea ha coinvolto un veicolo esclusivamente elettrico.
Sicuramente questi numeri sono l’effetto dei tanti pacchetti e misure con cui i governi europei hanno incentivano la mobilità elettrica nell’ultimo anno, in vista di un adeguamento alle norme internazionali di contenimento delle emissioni inquinanti, le quali per la maggior parte derivano dal settore trasportistico.
Perciò è chiaro che solamente con il giusto supporto politico e con un massiccio aumento delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento per combustibili alternativi in tutti gli Stati membri dell’UE, questa tendenza positiva può continuare. Su questo particolare argomento però l’Unione sembra molto coesa, avendo posto la transizione ecologica al vertice di ogni azione comunitaria.
Dunque per la prima volta in assoluto, da gennaio a dicembre 2020 sono state vendute nell’UE più di un milione di unità di autovetture ibride elettriche (1.182.792) ed elettriche (1.045.831), garantendo l’obiettivo di avere almeno 30 milioni di auto a zero emissioni entro il 2030. Inoltre, a fine decennio, secondo la strategia europea per la mobilità sostenibile, i veicoli prodotti dovranno emettere il 37,5% in meno rispetto ai livelli del 2021.
E le previsioni sono particolarmente rosee, anche alla luce di innovazioni tecnologiche fondamentali come questa relativa alle batterie.
Tuttavia la comunità europea è ancora leggermente in ritardo con la legislazione che riguarda il settore navale e aereo, che rimangono ancora tra i più inquinanti. Probabilmente il parziale o totale blocco della circolazione causato dalla pandemia ancora in corso sta rallentando i processi di adeguamento di questi ultimi due settori rimasti indietro nella transizione verde.
Articolo di Alessia Pasotto
dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo
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