La caccia e’ ancora permessa in un territorio estremamente importante per il transito e la nidificazione di oltre 200 specie di uccelli che con troppa frequenza vengono impallinati. Associazioni, comitati e cittadini chiedono che venga vietata l’attivita’ venatoria a ridosso della foce del Tevere, all’Isola Sacra. Il servizio è di Francesca Del Mastro.
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Associazioni, comitati e semplici cittadini chiedono a gran voce che venga vietata la caccia a ridosso della foce del Tevere, all’Isola Sacra.
Dopo l’ennesimo grave episodio di bracconaggio nell’area verde a ridosso della foce del Tevere, all’Isola Sacra, associazioni, comitati e semplici cittadini chiedono a gran voce che venga vietata la caccia in un territorio estremamente importante per il transito, la sosta e la nidificazione di oltre 200 specie di uccelli. Era il 3 dicembre scorso quando una garzetta, un airone non confondibile con specie cacciabili, e’ stata impallinata.
Episodi del genere non sono nuovi in zona, tanto che, in passato, anche esemplari di altre specie protette come aironi bianchi maggiori, falchi di palude e gheppi sono stati colpiti dalle fucilate dei bracconieri. Ma tutto cio’ non rappresenta un pericolo solo per gli animali. La zona, infatti, e’ circondata da case e gli abitanti temono per la propria incolumita’.
Le richieste sono semplici: interdire la zona all’attivitĂ venatoria e allo stesso tempo valorizzare questa meravigliosa area. Se non verranno ascoltate, le associazioni sono pronte a scendere pacificamente in strada per far sentire la loro voce, ovviamente non appena sara’ nuovamente possibile.
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