In Italia diminuiscono i prezzi al consumo: nel 2020 l’Istat ha registrato un calo pari allo 0,2 per cento nel settore alimentari e in quello dell’energia. Un’ottima notizia per i consumatori, se non fosse che la riduzione del conto da pagare in cassa, al supermercato o al benzinaio, è dovuta all’impatto della crisi economica scatenata dal covid-19.
Disoccupazione, incertezza e preoccupazione per il futuro: tutti elementi che hanno portato a una contrazione dei consumi a livello generale, dalle famiglie fino alle aziende. E dunque alla discesa dei prezzi, che per ora riguarda alimentari e carburanti.
Nel 2020 i prezzi dei beni energetici sono diminuiti addirittura dell’8,4% rispetto al 2019. Complessivamente la riduzione dei costi al consumo dello 0,2 per cento, registrata nel 2020 dall’Istat, si è verificata soltanto altre due volte nella storia della Repubblica, a partire dal 1954, da quando cioè è disponibile la serie storica: nel ’59, con un meno 0,4% e nel 2016, con meno 0,1.
A dicembre 2020 invece i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono aumentati dello 0,9% su base annua, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto attenuano la flessione portandosi a -0,1% (da -0,3% del mese precedente). La variazione media annua del 2020 è pari a -0,1% (era +0,6% nel 2019).
L’inflazione annua nell’eurozona dovrebbe attestarsi a -0,3% a dicembre 2020, stabile rispetto a novembre secondo la stima flash di Eurostat. Anche in Italia resta stabile a -0,3%.
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