Lanciano un grido d’allarme le aziende del settore matrimoni del Litorale. A causa del covid-19 nel 2020 il fatturato è stato dimezzato, ma le prospettive del 2021 non sono migliori. Il servizio è di Gabriella Tesoro.
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Il settore delle aziende che si occupano dei matrimoni è in crisi profonda, fatturato dimezzato
Uno dei settori più colpiti dalla pandemia è senza dubbio quello del wedding, il comparto economico relativo ai matrimoni, che vale decine di miliardi l’anno.
Completamente dimenticate dal governo, sono tantissime le aziende del Litorale in forte crisi, soprattutto perché moltissimi sposi hanno rimandato il matrimonio dal 2020 al 2021, nella speranza che il virus fosse ormai acqua passata. Tuttavia, così non è stato e le prospettive, per il nuovo anno, non sembrano affatto buone.
“L’80 per cento dei matrimoni sono slittati al 2021. Quindi per noi è stato un problema: perché produciamo bomboniere, e tutto il materiale è stato messo in magazzino, ma abbiamo dovuto pagare per lo stoccaggio. Ci hanno permesso la riapertura, ma senza matrimoni è stato inutile”, spiega Rosa Fiorentino, titolare di “Color cotto bomboniere”.
“Dobbiamo essere i primi a dare speranza agli sposi, perché ci immedesimiamo molto in loro, hanno bisogno di tante attenzioni, mai come ora. Ci adatteremo, bisogna essere resilienti ma reattivi e proattivi”, afferma Fabiana D’Andrea, titolare dell’agenzia fotografica matrimoniale “Dimmi di sì”.
Fiorai, sale ricevimenti, negozi di bomboniere, fotografi, wedding planner. Sono tantissime le aziende che girano attorno al settore dei matrimoni, uno dei cavalli portanti dell’economia del Litorale. Tutte le imprese lanciano un grido d’allarme e chiedono aiuto al governo: “Non dimenticateci”.
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