Aumenta il numero dei licei romani occupati dagli studenti. All’alba del nuovo anno scolastico, ben otto istituti hanno subito questa forma di protesta, l’ultima in ordine di tempo è stata la sede del liceo Montessori di via Livenza. Il liceo è stato occupato nel pomeriggio di oggi, 2 dicembre.
Occupato dagli studenti anche il liceo Montessori L’annuncio nel pomeriggio di oggi. Salgono a 8 i licei occupati dall’inizio dell’anno scolastico
Un’ondata di occupazioni che ha coinvolto alcuni dei piĂą prestigiosi istituti della capitale, tra cui il Gullace, il Pilo Albertelli, l’Enzo Rossi, il Plinio Seniore, il Cavour e il Virgilio, a cui si aggiungono ora il Visconti e il Montessori.
Di fronte a questa situazione, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha espresso il suo apprezzamento per la scelta del liceo Virgilio di rifiutare l’occupazione. In una nota ufficiale, il ministro ha sottolineato l’importanza di questo gesto, definendolo “un segnale di grande importanza civile ed educativa“.
Valditara ha, inoltre, ribadito l’importanza del diritto allo studio per tutti gli studenti e ha invitato le scuole a far ricorso agli strumenti democratici previsti dai regolamenti, come le autogestioni, per favorire un’esperienza formativa piĂą ricca e costruttiva.
Le ragioni alla base di queste occupazioni sono molteplici e complesse, e vanno dalla richiesta di maggiori risorse per l’edilizia scolastica alla protesta contro alcune decisioni prese dalla dirigenza scolastica.
Quello che è certo è che questa nuova ondata di occupazioni sta tenendo banco nel dibattito pubblico, sollevando interrogativi sulla gestione dell’ordine pubblico nelle scuole e sul ruolo che la scuola stessa deve svolgere nella formazione dei giovani cittadini.
I presidi contro
“A scuola si fa istruzione, non manifestazioni politiche, per queste ci sono altri contesti dove svolgerle e bene la manifestazione di docenti e genitori e studenti davanti al Virgilio contro quella che è da considerarsi un’interruzione di pubblico servizio“. Così all’Adnkronos Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio e preside dell’Itis ‘Galileo Galilei di Roma’.
“E’ piĂą che condivisibile l’aver trovato questa forma assolutamente pacifica, dimostrativa per dire no ad un evento che viene fatto passare per un’occupazione della scuola, quando in realtĂ solo 50 su 1.200 partecipano, neanche la decima parte degli studenti e che quindi non corrisponde alla reale esigenza di un’occupazione. – sottolinea Costarelli –E ancora poi portare dentro la scuola motivazioni esterne come il Ddl sicurezza è un altro motivo a dire no all’occupazione, perchĂ© a scuola non si fanno manifestazioni politiche, ci sono altri contesti per organizzare tali manifestazioni, a scuola si fa istruzione“.
“Nelle scuole gli studenti possono trovare pacificamente spazi di discussione, di dibattito, perchĂ© a scuola si analizza la realtĂ , ci si confronta anche tra posizioni diverse ma non si fa politica e non si devono strumentalizzare i fatti nazionali o internazionali. Nelle scuole si possono ricavare momenti anche autogestiti dagli studenti per approfondire i temi che meritano la loro attenzione, in modo coordinato e organizzato. – conclude Costarelli – Ben venga questa iniziativa pacifica e serena che va ad esprimere una posizione importante contro questo fenomeno ormai poi privo di qualunque significato e che purtroppo arreca danni alle scuole: anche nei casi migliori in cui non ci fossero danneggiamenti alle strutture, l’occupazione comunque comporta pulizia e ripristino dei locali, comunque un dispendio inutile di fondi“.