La folle corsa di un’auto per le strade del centro della Capitale ieri notte, si è conclusa con l’incidente del veicolo e l’arresto di due minorenni, che si trovavano all’interno dell’automobile con altri due soggetti riusciti a darsi alla fuga. Nel mezzo inseguito dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile, per non essersi fermato all’alt, c’era un vero e proprio arsenale e parti di auto rubate.
La fuga a tutta velocità per le strade del centro è finita contro un’auto in sosta: è caccia ai due complici fuggiti della banda dei minorenni
Tutto è iniziato in viale Liegi, quando una pattuglia dei Carabinieri ha notato una Fiat Panda in transito con le targhe parzialmente occultate, e insospettiti dalla presenza di quattro giovani a bordo, i militari gli hanno intimato l’alt.
Invece di fermarsi, il conducente ha accelerato, facendo scattare l’inseguimento a tutta velocità attraverso il quartiere Parioli che è finito all’altezza di Via Flavia, dove la Panda, dopo aver perso il controllo, si è schiantata contro un’auto parcheggiata.
I Carabinieri a quel punto sono riusciti a bloccare il conducente e uno dei passeggeri, rimasti illesi a seguito dello schianto, mentre gli altri due sono riusciti a darsi alla fuga.
Il bottino e le accuse
Scattata la perquisizione del veicolo, l’arsenale rinvenuto all’interno, e costituito da una pistola da softair priva del tappo rosso, passamontagna, coltelli, cacciaviti e forbici, insieme a parti di carrozzeria presumibilmente rubate alle auto in sosta, ha reso chiare le motivazioni della fuga all’alt.
I due minorenni di 15 e 16 anni di età, sono stati arrestati, e ora dovranno rispondere dei gravi indizi del reato di riciclaggio, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. Il giovane alla guida è stato intanto sanzionato per guida senza patente.
E’ caccia ai due presunti complici riusciti a fuggire
Le indagini sono attualmente in corso per identificare i complici in fuga e per ricostruire l’esatta dinamica degli fatti, per cui i Carabinieri potrebbero avvalersi delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Nella fase delle indagini preliminari, i minori sono al momento da considerarsi presunti innocenti.