Avevano collocato una grande rete per la pesca abusiva nella zona di Capocotta, nelle vicinanze della riva. L’attrezzatura è stata scoperta dalla Guardia costiera, che ha proceduto con il sequestro.
Prosegue l’azione della Capitaneria di Porto per contrastare la pesca abusiva
La pesca abusiva è stata messa in atto da ignoti attraverso il posizionamento di una rete di circa 2500 metri, posizionata illecitamente nelle vicinanze della riva, all’altezza dell’Oasi naturista di Capocotta- porto di Enea.
A scoprirla, nella mattina di ieri lunedì 28 ottobre, sono stati i militari della Guardia costiera di Ostia, che poi hanno sequestrato la rete. Trovati anche tre attrezzi, che sarebbero serviti sempre per la pesca abusiva. Si tratta di rastrelli non autorizzati, lasciati sulla spiaggia nei pressi del luogo dove era stata messa la rete.
Si tratta di un’operazione che rientra nella più ampia attività condotta dal Compartimento marittimo di Roma per contrastare la pesca abusiva e per la tutela della risorsa ittica, oltre che degli operatori che svolgono il proprio lavoro seguendo le regole prescritte dalla legge.
Lo scorso mese di settembre la Guardia costiera aveva sequestrato, al largo di Ostia, degli attrezzi da pesca pericolosi, con esche inserite, per la navigazione. In quel caso si trattava di dieci lenze, robuste e della lunghezza di almeno venti metri ciascuna, e con una decina di ami per lenza ed altrettante piombature.
Il sequestro era avvenuto dopo la scoperta fatta dalla motovedetta CP 534, all’altezza del pontile e a circa 500 metri dalla costa (per dettagli leggi qui).
Nel mese di luglio, invece, una vasta operazione della Guardia costiera aveva portato al recupero di centinaia di trappole in mare e di migliaia di metri di cima e calamenti. Tutti materiali che servivano a catturare illegalmente i polpi (per dettagli leggi qui).
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