(Adnkronos) – Nuovo taglio dei tassi dalla Bce di 25 punti base oggi, giovedì 17 ottobre. L'intervento era previsto anche alla luce della conferma, arrivata da Eurostat sull'inflazione, scesa a settembre all'1,7%. Ciò significa che i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,25%, al 3,40% e al 3,65%, con effetto dal prossimo 23 ottobre. L'Eurotower sottolinea in particolare, che "la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria. Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato. Le prospettive di inflazione sono, inoltre, influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia. Nel contempo, le condizioni di finanziamento rimangono restrittive". La Bce, come già anticipato, "si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno. L’inflazione interna resta elevata, in quanto i salari continuano a crescere a un ritmo sostenuto. Al tempo stesso, le pressioni sul costo del lavoro dovrebbero seguitare ad attenuarsi gradualmente, in un contesto in cui i profitti ne mitigano parzialmente l’impatto sull’inflazione". Confermato per le prossime mosse l'approccio "guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione", il tutto "senza vincolarsi a un particolare percorso". Il taglio dei tassi d'interessa da parte della Bce farà risparmiare 18 euro al mese, che corrisponde a 216 euro l'anno. Il calcolo è dell'Unc, che ha considerato l'ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,1%, e l'importo e la durata media di un mutuo. "Bene! Un'ottima notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile o per chi sta per acquistare casa, oltre che per le finanze pubbliche, grazie all'abbassamento degli oneri sul debito pubblico'', dichiara Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, in una nota. ''L'importante, però, è che l'inflazione continui a scendere, come attestano i dati di oggi di Eurostat, con l'inflazione che a settembre nell'Eurozona scende all'1,7% al 2,2% di agosto. Altrimenti la Bce dovrà tornare a una politica monetaria restrittiva, dovendo restare la frenata dei prezzi il loro faro guida", conclude Dona. Secondo il Codacons il taglio dei tassi dello 0,25% da parte della Bce deciso oggi determinerà un risparmio per le famiglie che hanno il variabile, sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia, compreso tra i 13 e i 30 euro al mese. Per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varia tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra -156 e -324 euro, analizza il Codacons. Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrà un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua. “Il terzo taglio dei tassi è senza dubbio un segnale positivo, ma la strada per colmare i rialzi imposti dalla Bce negli ultimi due anni è ancora molto lunga – avvisa il presidente Carlo Rienzi – Basti pensare che per alcune tipologie di mutuo a tasso variabile la maggiore spesa ha raggiunto nel 2024 i 5mila euro l’anno rispetto ai tassi medi di fine 2021”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)