Nell’ondata di controlli a tappeto, svolti negli esercizi di ristorazione della Capitale, lo scorso weekend a finire con una maxi multa e la chiusura dei battenti è stata un’attività cinese nel quadrante nord della Capitale, tra le più frequentate del quadrante per le specialità asiatiche apprezzate dai giovani, e i prezzi modici.
Sequestrati oltre 100 kg di alimenti nel ristorante apprezzato dai giovani per le specialità asiatiche e i prezzi modici
Non hanno avuto dubbi all’inizio del weekend, gli uomini della Polizia Locale e della Polizia di Stato del Distratto Fidene, quando hanno imposto la chiusura dell’attività ad un ristorante cinese nella zona nord della Capitale.
Nel lungo giro di ispezione degli esercizi di ristorazione dell’ampio quadrante, a finire tra i controlli più severi, è stata proprio un’attività specializzata nella preparazioni della cucina asiatica in via delle Vigne Nuove, dove le pattuglie si sono fermate lo scorso giovedì sera.
Il primo livello di controlli ha riguardato i permessi del titolare, ma è stato quando gli operanti si sono accorti della presenza di insetti, e più specificatamente, delle tipiche blatte “fuochiste”, che trovano casa nelle cucine dei ristoranti con scarsa igiene, che sono scattati gli ulteriori accertamenti con criticità impossibili da ignorare.
Tra le più gravi, rilevate nell’attività congiunta quelle riguardanti la provenienza degli alimenti nell’attività congiunta per la tutela della salute dei cittadini, quella legata alla provenienza e la tracciabilità degli alimenti conservati che stavano per finire nei piatti.
Oltre un quintale di alimenti dalla dubbia provenienza, sono stati infatti trovati all’interno del surgelatore dell’esercizio commerciale, richiedendone giocoforza il sequestro per l’avvio alla distruzione, da parte del personale specializzato della Polizia Locale di Roma Capitale e del Distretto di Polizia di Fidene.
A quel punto nei confronti del titolare dell’attività, è scattata la maxi multa e la chiusura temporanea. L’uomo dovrà ora rispondere anche delle precarie condizioni igieniche in cui si presentava l’attività.