Una sera di luglio dello scorso anno, un militare libero dal servizio si accorse che un’abitazione andava a fuoco su via Appia Nuova, ma nonostante i rapidi interventi dei Vigili del Fuoco, l’uomo che era all’interno venne trovato morto.
Quel rogo, sarebbe stato doloso. Provocato da uno dei due uomini visti fuggire prima dell’esplosione della fiamme, e che prima avrebbe brutalmente picchiato la vittima. In queste ore è scattato l’arresto del 55enne.
Morì tra le fiamme dell’abitazione dopo un pestaggio: arrestato per omicidio un 55enne
In due quella sera erano entrati nell’abitazione di fortuna dove viveva l’uomo, trovato morto poco dopo, tra le fiamme dell’abitazione spente dai Vigili del Fuoco.
La terribile vicenda risale al mese di luglio dello scorso anno, quando per quella morte avvenuta subito dopo la fuga dall’abitazione dei due individui sospetti, gli investigatori della Polizia di Stato del Commissariato Appio, vollero avviare immediate indagini.
E’ stato così che al termine di un’intensa attività investigativa, diretta dalla Procura di Roma, mediante l’analisi dei tabulati e le immagini di vari apparati di videosorveglianza, il cerchio si è stretto intorno ad uno dei due soggetti indagati, che aveva sempre dichiarato di trovarsi altrove in quelle ore drammatiche.
Ad incastrarlo sono state in primis le analisi dei vestiti da lui indossati proprio quella sera, sui quali sono state trovate le tracce del defunto che hanno smentito le false dichiarazioni dell’indagato.
Poco dopo le 21,00 di quella sera invece, l’uomo con il complice, si sarebbero trovati nel domicilio della vittima su via Appia Nuova, che stando ai riscontri medico legali, prima di morire a causa delle inalazioni del fumo dell’incendio, era stato brutalmente picchiato.
Quanto emerso ancora dai tabulati telefonici, è stato infine che l’odierno indagato, aveva avuto una brutta lite proprio con la vittima per questioni legate alle quote dell’affitto.
Nei confronti dell’uomo è stata quindi emessa e applicata la misura cautelare della custodia in carcere a Regina Coeli, dove ora, a disposizione della Magistratura, dovrà rispondere dei gravi indizi dei reati di omicidio e incendio aggravato.