Prima la lite a parole tra moglie e marito, poi sono volati calci e schiaffi. Ad avere la peggio una donna di 40 anni e incinta. I tentativi di difendersi si sono rivelati inutili ed è finita al pronto soccorso con 30 giorni di prognosi, mentre il consorte, suo coetaneo, se l’è cavata con una denuncia a piede libero per lesioni.
Donna incinta aggredita senza pietà, il compagno se la cava con una denuncia
Il fatto è avvenuto l’altra notte a Cerenova, frazione di Cerveteri. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Civitavecchia che sono al lavoro per ricostruire l’accaduto. A scatenare la lite con successivo pestaggio sembra uno scatto di gelosia non è chiaro da parte di chi.
Quello che è certo il risultato della lite. Per la donna, incinta di pochi mesi, è stato necessario il trasferimento in codice rosso all’ospedale San Paolo di Civitavecchia dove i medici hanno calcolato i tempi di guarigione in un mese. Per fortuna il feto ha resistito e l’aborto è stato scongiurato.
L’aggressione a Roma
Qualche giorno fa pestaggio analogo nel quartiere Aurelio a Roma dove un tunisino di 32 anni ha massacrato di botte la moglie. La prognosi di guarigione per la donna è stata calcolata in 42 giorni.
In un primo momento la vittima, terrorizzata dalla presenza di lui e soprattutto di future ritorsioni, ha tentato di mascherare il pestaggio con un incidente domestico: “Sono caduta nella doccia“. Per l’uomo è scattato l’arreso con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
Il femminicidio di Castelnuovo
Non c’è stato scampo invece per la 76enne di Castelnuovo di Porto, Lucia Felici, strangolata nella prima mattinata di venerdì 9 agosto dal marito 83enne, Carmine Alfano. A dare l’allarme la vicina di casa che ha allertato più volte il 112. “La mia vicina grida aiuto“. E poi “non urla più“. Il marito ha ammesso di averla strangolata per cinque minuti, voleva essere certo che morisse.