Il Dl Ristori è finalmente legge. Il Governo ha previsto diverse misure che sono entrate già in vigore e che avranno l’effetto di aumentare dal 10,5% al 10,7% il deficit che l’Italia stima di raggiungere quest’anno, sempre comunque uno 0,1 di percentuale in meno del tetto di sforamento autorizzato dal Parlamento.
Il Dl Ristori nel dettaglio, le categorie interessati e i fondi a disposizione
Sono 53 le categorie individuate, ma nel decreto compaiono anche 50 milioni che potranno essere destinati ad ulteriori settori. La norma ricalca quella del Decreto Rilancio tanto che chi ha già ottenuto il beneficio lo riceverà in automatico dall’Agenzia delle Entrate entro la metà di novembre. Ecco nel dettaglio le categorie interessate dal Dl Ristori e quanto riceveranno grazie ai contributi a fondo perduto messi a disposizione dal Governo:
- I bar in media riceveranno un ristoro di circa 2.941 euro, ma potranno rimanere aperti fino alle 18;
- Le gelaterie 3.482 euro;
- I cinema raddoppieranno l’importo arrivando, in media, a 17.667 euro;
- Le piccole palestre beneficeranno di 4.050 euro;
- Un albergo con più di cinque milioni di fatturato potrebbe arrivare a prendere 110 mila euro;
- I ristoranti che hanno ricavi tra i 400 mila e un milione di euro, avranno in media 13.920 euro;
- Le discoteche sono la categoria più aiutata con una media di 11.592 euro, circa il 400% in più rispetto al passato;
- I taxi e gli Ncc riceveranno, invece, circa 1.026 euro (lo stesso importo del passato).
Secondo le prime stime del ministero dell’Economia quindi, a ricevere gli importi maggiori saranno le attività come alberghi, cinema e ristoranti che vanno dal doppio al quadruplo di quanto percepivano in passato.
Diversi anche i provvedimenti nel Dl Ristori per andare incontro a famiglie e studenti, tra cui:
- 85 milioni per dare in comodato d’uso agli studenti più in difficoltà pc e dispositivi digitali per la didattica a distanza. Saranno utili a fornire 283.461 personal computer e connettività a 336.252 studenti che ne sono privi.
- Lo smart working che prima poteva essere autorizzato per chi aveva figli fino a 14 anni, sale ora a 16 anni. Nel caso di sospensione delle attività didattiche, si può anche ottenere un’astensione dal lavoro che, tra i 14 e i 16 anni del figlio, non viene però remunerata con il 50% della retribuzione.
Arriva con il Dl Ristori anche una misura per rendere più funzionante l’app Immuni, un call center nazionale sulla falsa riga di quanto già fatto in Germania.
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