Si tuffa in mare all’imbrunire e approfitta della spiaggia che via via si sta svuotando per agguantare in acqua una 12enne per violentarla.
La violenza in mare a pochi passi dalla spiaggia, l’uomo verrà arrestato poco dopo
E’ successo domenica 21 luglio a Ostia dove si è sfiorato un brutale stupro in acqua.
La ragazzina prima resta immobilizzata per la paura e poi urla, ma la mamma e la sorella che notano dall’ombrellone cosa sta accadendo si gettano in acqua insieme ad altri bagnanti costringendo l’improvvisato maniaco a desistere.
A tentare di violentare l’adolescente, una 12enne di nazionalità peruviana, un trentenne egiziano rintracciato poco dopo dalla Polizia di Stato a una fermata dell’autobus.
L’uomo è ora in carcere. La violenza nei pressi della spiaggia libera attrezzata di largo dei Canotti.
La polizia ha saputo dell’accaduto intorno alle nove di sera quando due donne, madre e sorella della vittima, hanno fermato sul Lungomare Duilio una volante del commissariato Lido.
I fatti erano avvenuti meno di un’ora prima. La 12enne si era immersa in mare per liberarsi dalla sabbia quando in acqua è stata agguantata da un bagnante che l’ha avvicinata e abbracciata dopo essersi abbassato il costume. Una volta agguantato la ragazzina l’uomo ha cominciato a palpeggiarla allo scopo di abusarne.
L’arresto
Non riuscendo a liberarsi dalla morsa la bambina ha avuto il coraggio di urlare. In spiaggia è scoppiato il parapiglia. Le poche persone presenti hanno insultato l’uomo che per un soffio non ha rischiato il linciaggio.
Una volta uscito dall’acqua il trentenne si è infilato una maglietta ed è scappato via.
La fuga, però, è durata poco. E’ stato arrestato per violenza sessuale su minore di anni 14 mentre prendeva l’autobus.
La bambina sotto choc è stata poi ascoltata dagli agenti di polizia come la mamma e la sorella. Per loro l’unica consolazione l’arresto dell’uomo.