Abbandonò la madre non vedente e allettata per andare in vacanza, a distanza di un mese per lei si aprono le porte del carcere con l’accusa di omicidio.
La donna aveva lasciato la madre da sola a casa: ora l’arresto
Si aggrava la posizione giudiziaria di Antonella M. la 49enne di Montelibretti arrestata a giugno con l’accusa di abbandono di incapace dopo che – secondo la procura di Tivoli – avrebbe lasciato morire di stenti in casa la madre 84enne, Margherita B., preferendole una vacanza al mare in Abruzzo coi due figli di 8 e 16 anni, uno dei quali con una grave disabilità.
Dai domiciliari la donna è finita in carcere. I carabinieri della Compagnia di Monterotondo le hanno notificato una ordinanza con l‘accusa di omicidio volontario aggravato. La sua posizione si è aggravata anche perché secondo gli inquirenti stava meditando la fuga.
Un caso agghiacciante
I fatti risalgono a giugno quando a Montelibretti viene rinvenuto il corpo già in fase di decomposizione della signora Margherita, un’anziana provata dall’età e dalla malattia. Della figlia convivente, invece, nessuna traccia. Si scoprirà poi che la donna era andata in vacanza a Pineto dove aveva prenotato casa e ombrellone fino a fine mese.
Una volta rintracciata per la 49enne era scattato subito il fermo – e quindi i domiciliari – con l’accusa di abbandono di incapace da cui era derivata la morte della vittima.
In programma la fuga
Le indagini dei carabinieri di Monterotondo, però, non si sono fermate nemmeno dopo la disposizione degli arresti domiciliari per l’indagata.
Volevano accertare la consapevolezza della condotta della donna. Capire se la sua fosse stata solo una superficialità o avesse messo in conto appieno le conseguenze sulla madre delle sue azioni.
Dal rinvenimento di alcuni appunti nei quali la 49enne faceva riferimento all’acquisto di un biglietto per allontanarsi e ad alcuni oggetti necessari a camuffare la propria identità, è emerso che l’indagata stesse programmando una fuga.
Da qui la richiesta alla procura di Tivoli dell’aggravamento della misura cautelare e il nuovo mandato di cattura che ha previsto il carcere e la contestazione del reato più grave, l’omicidio volontario.
Nel frattempo gli inquirenti attendono i risultati dell’autopsia. L’84enne allettata da tempo sarebbe morta di stenti.