Scoperto a Roma, nel cantiere per il sottopasso di piazza Pia, il Portico di Caligola. Nella stessa area era appena stata rinvenuta una fullonica, una lavanderia del II secolo dopo Cristo con relativo mosaico risalente all’epoca di Agrippina, madre dell’imperatore Caligola. Gli archeologi potrebbero, insomma, aver messo mano sulla lussuosa residenza di famiglia e le relative pertinenze. Gli scavi sono all’inizio.
Roma straordinaria: restituisce dal suolo un altro pezzo di storia di epoca imperiale
La scoperta del portico di Caligola è ritenuta straordinaria. E’ stato rinvenuto un muro in opera quadrata di travertino che si affacciava direttamente sulla riva destra del Tevere. Dietro al muro, i resti di un portico colonnato, le cui fondamenta sono ancora visibili.
Per gli archeologi l’attribuzione a Caligola è pressoché certa grazie al ritrovamento di una iscrizione su un tubo idrico in piombo, timbrato proprio col nome dell’imperatore.
Gli esperti suggeriscono che il luogo scoperto potrebbe essere quello descritto dallo storico Filone di Alessandria, dove Caligola ricevette delegati ebrei alessandrini negli Horti di Agrippina, un vasto giardino affacciato sul Tevere.
Ora ci si aspettano altre novità nelle due aree dove sono stati avviati gli scavi. Probabile si tratti di una struttura gradonata, con più lati, che un tempo si ergeva per una notevole altezza. Certamente una struttura importante. Altre novità invece potrebbero arrivare dalle aree ancora inesplorate, dove ancora si dovrà scavare.
“E’ il Portico di Caligola”
“È il Portico di Caligola”, ad annunciare l’identificazione degli imponenti resti archeologico il ministero della cultura.
“Nel corso dei lavori di scavo stratigrafico e delocalizzazione della fullonica rinvenuta nel cantiere per il sottopasso di piazza Pia, a Roma – si annuncia – sono stati rinvenuti i resti di un’interessante opera di sistemazione a giardino, affacciata direttamente sulla riva destra del Tevere.
Si tratta di una struttura costituita da un muro in opera quadrata di travertino, di terrazzamento della riva del fiume, dietro al quale fu realizzato un portico colonnato, di cui restano le sole fondazioni, e un’ampia superficie aperta sistemata a giardino”.
Il nome di Caligola impresso come un timbro
“Il rinvenimento di un tubo idrico in piombo (fistula plumbea), timbrato con il nome del proprietario della fornitura di acqua, e dunque del giardino, permette di identificare il personaggio titolare del primo rifacimento del complesso. L’iscrizione recita C(ai) Cæsaris Aug (usti) Germanici: si tratta dunque di Caligola, figlio di Germanico e Agrippina maggiore e imperatore dal 37 al 41 dopo Cristo”, chiarisce il ministero.
Secondo Alessio De Cristofaro, archeologo della Soprintendenza Speciale, l’iscrizione sulla fistula è di notevole importanza storica per più motivi.
In primo luogo, conferma come lo scavo di piazza Pia rientri nell’area degli Horti di Agrippina maggiore, madre appunto di Caligola.
Sempre da piazza Pia, ma da scavi degli inizi del secolo scorso, provengono altri tubi in piombo iscritti, con il nome di Iulia Augusta, presumibilmente Livia Drusilla, la seconda moglie di Augusto e nonna di Germanico.
È probabile, dunque, che questa lussuosa residenza fosse passata dapprima in eredità a Germanico e poi, alla morte di questi, a sua moglie Agrippina maggiore e quindi al figlio imperatore.