A un passo dalla tragedia. Un cornicione crollato da un palazzo dell’Inps di Ostia ha sfiorato e ferito un uomo di circa 45 anni che stava camminando sul marciapiede insieme alla moglie e ai due figli tenuti, uno per lato, dalle mani del papà.
Cornicione viene giù da un edificio dell’Inps, chiuso un tratto di strada sul Lido di Roma
Mentre la famigliola si trovava davanti al civico 6 di via delle Baleniere una cornice in cemento si è staccata da una finestra situata al terzo piano del palazzo Inps.
La trave ha mancato per pochi centimetri il capo del 45enne e lo ha colpito sul naso strappandogli via gli occhiali e facendolo sanguinare abbondantemente.
Pochi millimetri hanno fatto la differenza tra la vita e la morte.
Sarebbe bastato un soffio per spaccare il cranio dell’uomo o ancora peggio travolgere uno dei due figli.
La caduta di calcinacci si è verificata intorno alle ore 18.10 di oggi, domenica 23 giugno. Chiuso un tratto di strada e di marciapiedi su disposizione dei vigili del fuoco intervenuti per mettere in sicurezza l’area dove è avvenuto il crollo.
Sul posto ci sono anche gli agenti del X Gruppo Mare della Polizia di Roma capitale intervenuti per la gestione della viabilità.
Il cedimento dei materiali edili ha interessato il palazzo dove sono si trovano gli uffici dell’Inps al civico numero 8 via delle Baleniere e il settore interdetto al transito dei veicoli e dei pedoni è quello situato tra via delle Gondole e viale Vasco de Gama, in direzione di quest’ultimo.
Il ferito è stato soccorso dai sanitari del 118 che lo hanno immobilizzato tramite applicazione di un collare e lo hanno trasferito al pronto soccorso dell’ospedale Grassi per accertamenti.
Tra i residenti della zona è già polemica. C’è chi sottolinea che gli uffici dell’Inps siano stati presi in affitto e che i proprietari dell’edificio non siano stati sollecitati a provvedere ai lavori di manutenzione necessari a evitare pericoli per la pubblica incolumità.
L’Inps sarebbe, peraltro, intestatario di altri edifici situati nella stessa zona e c’è chi si chiede il motivo per cui l’istituto continui a pagare il canone invece di utilizzare immobili che consentirebbero di risparmiare il danaro dei contribuenti.
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