Tre esplosioni in rapida successione e poi le fiamme e il fumo che si sono alzati al largo dello specchio di mare antistante il Lido dei pini, frazione situata a cavallo del territorio dei Comuni di Anzio e di Ardea. A incendiarsi, intorno alle ore 13.30 di oggi, giovedì 20 giugno è stata una barca a motore a bordo della quale si trovavano tre persone, una delle quali avanti con gli anni e con una fragilità cardiaca compensata dall’installazione di un impianto pacemaker.
Forti deflagrazioni hanno allertato i bagnanti presenti in spiaggia mentre all’orizzonte si alzava il fumo di una barca andata a fuoco
Lo scafo del battello, realizzato in vetroresina, è stato immediatamente aggredito dall’incendio provocato dalla deflagrazione di tre serbatoi contenenti il gasolio di alimentazione dei propulsori. In pratica è stato come gettare benzina sul fuoco perché il materiale con cui era realizzata la barca è disegnato con un reticolo sagomato a nido d’ape che, a meno di un intervento ignifugo immediato, si squaglia nella parte sottostante anche se la superficie di coperta viene irrorata con degli estintori.
Gli occupanti dell’imbarcazione, dopo aver lanciato l’Sos, si sono gettati in mare allontanandosi con la zattera di salvataggio che si trovava a bordo e questo ha permesso loro di mettersi in salvo in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
Sul posto dove si è verificato il rogo sono intervenute una motovedetta della Capitaneria di porto proveniente da Anzio, un’altra salpata dalla darsena di Fiumicino e un gommone con a bordo personale del distaccamento di Torvajanica.
I militari della marina si sono subito preoccupati di assistere i naufraghi che sono stati immediatamente trasferiti sul molo di Nettuno, per fortuna in buone condizioni, a parte il grande spavento subito e un lieve stato di intossicazione dovuto all’inalazione dei fumi prodotti dalla combustione.
Per questa ragione i tre sono stati affidati ai sanitari del 118 e trasferiti presso l’ospedale di Anzio per accertamenti cautelativi, in modo particolare per il più anziano che è cardiopatico.
Nulla da fare, invece, per l’imbarcazione che è affondata in poche decine di minuti rendendo impossibile qualsiasi eventuale intervento da parte delle lance dei vigili del fuoco.
I dispositivi di spegnimento in dotazione ai mezzi navali della Capitaneria di porto non avrebbero, infatti, potuto consentire di domare le fiamme perché sotto alla superficie di calpestio in legno marino dell’imbarcazione la resina continua ad ardere senza sosta, a meno che non vengano impiegate grandi quantità di acqua o di schiumogeni.
Mentre l’alta colonna di fumo si alzava sull’orizzonte, alcuni bagnanti presenti sulla spiaggia del Lido dei pini si sono spaventati sia per il fragore degli scoppi uditi a grande distanza, sia perché non era chiaro che cosa stesse bruciando al largo.
C’è chi ha ipotizzato potesse trattarsi di un velivolo precipitato in acqua e chi si è messo in contatto con i numeri di emergenza per chiedere aiuto e informazioni sulle cause della scena cui stava assistendo