Procedono decisamente a rilento i lavori nell’ex GIL di Ostia. Gli interventi per la riqualificazione e il restauro conservativo dell’edificio, avviati nel 2021, hanno l’obiettivo di trasformare il complesso in un presidio della legalità.
L’edificio storico, attraverso i lavori, sarà trasformato e destinato ad accogliere anche la Polizia locale
L’edificio storico dell’ex GIL di Ostia ospiterà la nuova sede della Polizia locale e il giudice di pace. Gli interventi però vanno avanti con estrema lentezza.
“Non si può più parcheggiare – afferma un commerciante della zona – Per noi commercianti hanno bloccato addirittura la strada. C’è qualcuno che sta lavorando ma sono quattro operai su una struttura del genere. E’ ridicola come cosa”.
Si lavora, quindi, ma a rilento. “I lavori sono in corso, però sono praticamente fermi”, aggiunge.
“Quando cammino da queste parti vedo sempre questa struttura e mi chiedo quando verranno gli operai a lavorare. Non vedo mai nessuno”, racconta un residente.
“Anche se si vedono gli operai sono uno o due. La struttura è grande, quindi ci vorrebbe più personale”, aggiunge un’altra residente.
L’operazione consentirà all’amministrazione Capitolina di risparmiare 1 milione e 200 mila euro l’anno, risorse che attualmente vengono spese per pagare l’affitto della sede della polizia locale del X Gruppo Mare, situata in via Capo delle Armi.
“Abbiamo denunciato, anche con due esposti alla Corte dei Conti – afferma Raffaele Paciocca, RSU Cisl Fp Roma– i costi per mantenere quella caserma, perché quello è un affitto passivo che pesa su tutti i contribuenti”.
Insomma, i tempi devono un pochino stringersi.
“Tutto quello che viene perseguito – prosegue Paciocca – deve avere un tempo ragionevole. Sono passati molti anni senza risposte. Questa inerzia non giova alla convinzione di chi lavora e sta tante ore all’interno della caserma di via Capo delle Armi e non giova a chi dovrà cominciare questo percorso di carriera”.
Sulla questione abbiamo sentito l’assessore ai Lavori pubblici del X Municipio Calcerano, che ha fatto chiarezza.
“La perizia di variante è stata approvata – ha commentato – si tratta di una variante tecnico strutturale resa necessaria dal fatto che, mentre si eseguivano le prime lavorazioni, sono emerse delle difformità di tipo statico e costruttivo. Adesso l’ufficio si sta occupando della riconsegna dei lavori alla ditta incaricata. Precisiamo – ha concluso Calcerano – che nel frattempo sono stati eseguiti gli interventi che non avevano a che fare con la variante”.
Insomma, si spera quindi che i lavori a breve possano riprendere con un ritmo decisamente migliore.