La cimice e cimice asiatica tornano a preoccupare il raccolto di kiwi, ciliegie, pesche e nocciole nel Lazio. L’insetto che arriva dalla Cina, prolifica rapidamente con un deposito di uova di almeno 400 esemplari alla volta, e minaccia prevalentemente i frutteti. E’ Coldiretti in queste ore, a mettere sull’avviso del pericolo per tutta la frutta prodotta nella nostra regione.
Cimice e cimice asiatica tornano ad infestare i raccolti: in pericolo la frutta prodotta nella regione Lazio
E’ diretto alla Regione Lazio l’allarme di Coldiretti per il ritorno delle cimici asiatiche e la minaccia di un nuovo attacco di questi insetti, che potrebbero mettere ancora una volta in ginocchio l’agricoltura di tutto il territorio.
La loro presenza infestante nel 2023, ha causato un calo disastroso del raccolto del 40%, soprattutto nei territori della provincia di Viterbo. Un problema che, se non venisse affrontato con un aumento delle tecniche di difesa e dei trattamenti, nel 2024 potrebbe allargarsi anche alle altre tipologie di raccolti del territorio laziale.
“I danni che possono provocare sono ingenti – spiegano -. Le punture rendono inutilizzabili i frutti e li fanno marcire rapidamente con il risultato di una pesante compromissione dei raccolti che diventa poi un’emergenza per il nostro sistema produttivo”.
La cimice asiatica è capace di colpire centinaia di specie coltivate e spontanee e la sua diffusione, causata dal cambiamento climatico e del surriscaldamento che ha favorito la presenza di specie aliene, non rispetta certo i confini regionali.
L’andamento climatico dell’inverno 2023-2024 con temperature sotto lo zero solo per pochi giorni, non ha favorito in modo naturale la lotta contro queste specie infestanti che, in piena forma, si preparano a riprodursi e spargersi su ogni tipo di albero da frutta.
Dalla Regione un sostegno di 150mila euro per tre anni
Due mesi fa la Giunta regionale del Lazio, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e al Bilancio, ha approvato la delibera per il sostegno ad iniziative di lotta biologica alla cimice asiatica (Halyomorpha halys) ma anche al moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii) nel territorio.
Un provvedimento che stanziò 150mila euro per i prossimi tre anni, affidando ad Arsial la gestione dei progetti sotto la supervisione della direzione regionale Agricoltura.
L’intervento è arrivato con la consapevolezza dei danni che nel 2023 erano stati determinati dall’insetto sulle produzioni agricole, così come avvenne per la vespa della cinipide del castagno, ma intanto sono i produttori di nocciole a chiedere un accelerazione sul fronte dei trattamenti attraverso Coldiretti
Come previsto dal Regolamento CE 1107/2009 infatti, un’attività eccezionale di difesa integrata, con 120 giorni per ampliare il numero dei trattamenti previsti per le cimici e per le cimici asiatiche già a partire dal 1° maggio 2024, potrebbe evitare la debacle dello scorso anno.