Un ex dipendente del comune di Anzio è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di concussione continuata in concorso con uno straniero di origini indiane per aver indotto alcuni connazionali a versare o promettere di pagare indebite somme di danaro al fine di poter ottenere la residenza italiana.
L’uomo è accusato di concussione continuata in concorso con una persona di origini indiane
La misura della custodia cautelare in carcere è stata eseguita dai militari dell’Arma appartenenti al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia della cittadina tirrenica sulla base di un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari (Gip) del Tribunale di Velletri che ha accolto le richieste avanzate nei dalla Procura della Repubblica nei confronti dei due, gravemente indiziati del capo di imputazione loro contestato.
Gli arresti sono scattati sulla base delle risultanze emerse da un’indagine avviata nel mese di marzo dello scorso anno e che ha permesso all’autorità giudiziaria di acquisire pesanti elementi indiziari a carico dei due presunti colpevoli.
I carabinieri hanno, in particolare, accertato che l’ex dipendente amministrativo e il suo presunto complice si erano fatti dare o promettere da altri otto cittadini di nazionalità di indiana somme di danaro in cambio di attività fraudolente per consentirgli di ottenere l’iscrizione all’anagrafe del comune tirrenico e, attraverso, il relativo certificato di residenza avviare l’iter per altre istanze di competenza della pubblica amministrazione.
Uno dei requisiti previsti dal codice penale affinché si configuri il reato di concussione prevede, infatti, che chi lo pone in essere spinga, in modo anche implicito, chi viene concusso che, senza la sua intercessione a fronte del pagamento richiesto per attivarsi (una cifra pari a 100/150 euro per pratica) il vantaggio promesso non si ottiene e in questo caso che il certificato di residenza non sarebbe mai stato rilasciato.
Nei confronti dell’italiano la Procura ha contestato anche un episodio di tentata concussione per aver cercato di costringere un altro cittadino indiano a versargli una cifra di 100 euro pena la cancellazione della sua residenza dall’anagrafe del comune di Anzio.
I due arrestati sono stati trasferiti presso il carcere di Velletri, e messi a disposizione della magistratura.
E’ opportuno ricordare che le persone denunciate, indiziate di reato oppure indagate in ogni fase e stato del procedimento penale sono da considerarsi innocenti sino alla pronuncia di una sentenza di condanna definitiva nei loro confronti.