Dovranno rispondere dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di droga dodici persone raggiunte, nelle ultime ore, da un’ordinanza che dispone misure cautelari personali nei loro confronti.
Gli interessati dall’attuale provvedimento si trovano nei comuni di Rocca di Papa, Monte Compatri, Grottaferrata e Rosarno (RC) ma tutto era partito da un’indagine avviata in passato tra Anzio e Nettuno dove, tra l’altro, è stata rinvenuta un’avio superficie destinata alle operazioni messe in atto.
Si tratta di provvedimenti emessi dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, eseguita tra la provincia di Roma e quella di Reggio Calabria.
I carabinieri hanno ricostruito la dinamica e la logistica delle importazioni di droga e le numerose cessioni di sostanze stupefacenti messe in atto
Alle misure cautelari, eseguite dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, con il supporto di quelli del Comando Provinciale di Reggio Calabria, si è arrivati dopo una lunga serie di controlli.
Coinvolte 12 persone. Si tratta di cittadini italiani e albanesi gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio. L’indagine, denominata “Pilot”, trae origine dall’indagine “Tritone”, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, che aveva interessato i comuni di Anzio e Nettuno.
L’indagine “Tritone” era mirata a far luce sulle manovre della ‘ndrangheta nei comuni di Anzio e Nettuno, non solo in merito al traffico di sostanze stupefacenti ma anche al condizionamento della vita politica locale, al controllo delle attività economiche e degli affidamenti degli appalti.
Nell’ambito di questa indagine era stato scoperto che una delle persone su cui si stava indagando importava carichi ingenti di sostanze stupefacenti dal Sud America e che poi, nell’attività di vendita, la rete si estendeva nella provincia di Roma e, in particolare, nella zona tra Anzio, Nettuno, Rocca di Papa e Grottaferrata. Gli affari dell’uomo, poi, si intrecciavano con quelli del sodalizio formato dai dodici raggiunti nelle ultime ore dalle misure cautelari.
A condurre le indagini tra luglio 2019 e settembre 2020 i carabinieri di via In Selci, che hanno ricostruito, attraverso osservazioni e intercettazioni, le cessioni di cocaina, le capacità logistiche messe in campo nel giro di stupefacenti e nelle importazioni di narcotico. Tra l’altro è stato scoperto che c’erano a disposizione il pilota di un aereo privato e un avio superficie che si trova nel comune di Nettuno.
Gli indagati utilizzavano smartphone criptati e vetture a noleggio che venivano cambiate spesso per eludere eventuali microspie. Il ricavato delle attività si spaccio veniva poi reinvestito sia nell’acquisto di ulteriori partite di cocaina che nel sostegno economico di chi veniva arrestato e nell’acquisto di locali pubblici romani o nell’organizzazione di feste.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.