Partono le iniziative gratuite per la prevenzione della malattia renale cronica. Ne soffre un italiano su 10 e, secondo quanto ci dicono gli esperti, il problema è che chi ce l’ha, in realtà, non sa di averla visto che può restare per diverso tempo asintomatica. Attraverso l’iniziativa Weekidney, che vede come perno la collaborazione tra medici di medicina generale e specialisti nefrologi, si intende promuovere la salute dei reni.
Con Weekidney si promuove la prevenzione per ridurre i rischi di dialisi e trapianti di reni
Tra i principali fattori di rischio della malattia renale cronica ci sono il diabete, l’ipertensione, la familiarità per malattie renali e precedenti eventi cardiovascolari.
Campagne come questa consentono di riconoscerne i sintomi e di intervenire in tempi rapidi. La prevenzione è fondamentale.
“L’iniziativa è importante innanzitutto perché contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni – sottolinea Massimo Morosetti, presidente della Fondazione italiana del rene (Fir) e Direttore Uoc Nefrologia e dialisi dell’ospedale Grassi di Ostia – aumentando la consapevolezza sulla necessità della prevenzione e della diagnosi precoce, sui sintomi da non sottovalutare e sulla corretta gestione della malattia per cercare di rallentare l’entrata in dialisi”.
La malattia non si manifesta subito, rimane asintomatica e la persona non sa di averla. Questo allunga i tempi di intervento con conseguenze gravi visto che la diagnosi tardiva può arrivare a determinare il progressivo declino della funzionalità renale, rendere le terapie meno efficaci, fino a portare alla necessità di sottoporsi a dialisi o a trapianto di rene.
A scendere nei dettagli di cosa effettivamente sia questa malattia e gli effetti sulla persona è il professor Loreto Gesualdo dell’università Aldo Moro di Bari, presidente della Federazione italiana delle Società medico-scientifiche (Fism).
“La malattia renale cronica – spiega – è definita come una condizione di alterata funzione renale che persiste per più di 3 mesi ed è classificata in 5 stadi di crescente gravità, il cui stadio finale necessita di dialisi o trapianto”.
Sono tantissime le persone, in Italia, che ne soffrono. “Il numero di persone affette da Mrc – aggiunge – è in aumento nel mondo; in Italia si stima siano circa 6 milioni, principalmente in fase iniziale. Nelle sue fasi iniziali la malattia può essere silente; così, è ancora spesso sottovalutata e diagnosticata tardivamente”.
Il dottore spiega che per molto tempo gli strumenti terapeutici sono stati limitati ma che oggi vi sono possibilità che arrivano, ad esempio, dai farmaci di classe SGLT2i, “che hanno mostrato importanti benefici cardiovascolari e renali, con un’efficacia maggiore se assunti nelle prime fasi della malattia”.
Proprio per questo motivo occorre avere una diagnosi tempestiva con la presa in carico del paziente. Fondamentale il ruolo del medico di medicina generale per identificare i pazienti a rischio o che si trovano nelle prime fasi della patologia quando, grazie a semplici esami come quelli del sangue e delle urine, si può ridurre la necessità di intervenire con trattamenti ben più pesanti sulla qualità della vita delle persone, come la dialisi.
Proprio per evitare che la malattia degeneri e avere una diagnosi il più precoce possibile si è deciso di partire con questa iniziativa di prevenzione.
Con Weekidney si vuole, appunto, sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia renale cronica offrendo alle persone la possibilità di avere una consulenza nefrologica gratuita, ricevendo al tempo stesso consigli utili per la prevenzione e la gestione della malattia.
L’iniziativa è realizzata da Sintesi InfoMedica in partnership con AstraZeneca ed è patrocinata dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), dalla Società Italiana di Nefrologia (SIN) e dalla Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane (FISM), con l’adesione della Fondazione Italiana del Rene (FIR).
Per ulteriori informazioni: sintesiinfomedica@weekidney.it – www.weekidney.it