Il Professor Skrap prende servizio al San Carlo di Nancy: 20 anni fa operò il cervello di un paziente sveglio 

La Neurochirurgia del San Carlo di Nancy si avvale da oggi del Professor Miran Skrap. Il Neurochirurgo: "E' fondamentale la diagnostica genetica"

Nella foto il neurochirurgo Miran Skrap - foto archivio

Venti anni fa il mondo della chirurgia italiana e non solo, guardava ammirato l’impresa del Neurochirurgo prof. Miran Skrap, intervenire proprio in Italia sul cervello di un paziente sveglio, e cioè non sotto l’effetto di un’anestesia generale.

Dopo quel “miracolo” della medicina, che restituì a molte persone la speranza di guarigione da gravi patologie cerebrali anche grazie al contributo di questo luminare, la notizia che ci rende fieri della neurochirurgia romana, è quella dell’acquisizione di questo straordinario professionista nel team di Neurochirurgia di GVM Care & Research nell’Ospedale San Carlo di Nancy a Roma.

La Neurochirurgia del San Carlo di Nancy si avvale da oggi del Professor Miran Skrap. Il Neurochirurgo: “E’ fondamentale la diagnostica genetica”

La Neurochirurgia di GVM Care & Research dell’Ospedale San Carlo di Nancy il, nosocomio romano con Pronto Soccorso accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, si avvale da poche ore della preparazione decennale del prof. Miran Skrap, tra i migliori neurochirurghi d’Europa e celebre anche in Italia, per il suo intervento che avvenne nel nostro paese, sul cervello di un paziente sveglio, e senza sedazione generale.

Il Neurochirurgo dopo 26 anni di carriera a Udine dov’è stato direttore della Neurochirurgia prima, e successivamente del dipartimento delle chirurgie specialistiche, ha infatti deciso di mettere a disposizione del nosocomio romano la sua grande esperienza in questa branca della chirurgia.

Una grande esperienza che lo ha portato ad operare anche in Slovenia, Svizzera, Stati Uniti (Università di San Francisco, di Pittsburgh e di Seattle, Medical Center di New York, General Hospital di Boston), e naturalmente in Italia venti anni fa.

Sarà il riferimento dell’ambulatorio di neurochirurgia dell’Ospedale San Carlo di Nancy a Roma, dove seguirà pazienti con patologia neurochirurgica a livello cerebrale o spinale già diagnosticata.

“Visiteremo pazienti con diverse problematiche di pertinenza neurochirurgica – ha spiegato il prof. Skrap – parliamo di tumore cerebrale, patologia vascolare, patologia malformativa (malformazioni cerebrali – ad es. sindrome di Arnold-Chiari) o sindromi dolorose come la nevralgia del trigemino, lo spasmo facciale o problemi da conflitto neurovascolare”.

I tumori cerebrali in Italia sono in aumento

Nonostante i tumori cerebrali rappresentino circa l’1,6% di tutte le neoplasie, l‘incidenza sembrerebbe in aumento sia a livello globale che in Italia, dove secondo dati più recenti forniti da AIOM-AIRTUM, i casi registrati ogni anno sono circa 6mila.

“La diagnostica oggi è più raffinata e viene impiegata più di frequente – ha commentato il prof. Skrap –, scopriamo in questo modo più pazienti con questa patologia rispetto al passato. Moltissime persone hanno maggiori possibilità di sottoporsi ad una RM, e questo è l’esame più importante per la diagnostica cerebrale. Le cause dell’aumentata incidenza si potrebbero indagare anche nel tipo di vita odierna e nella tossicità di elementi a cui siamo esposti nella quotidianità: forse 100 anni fa c’erano meno tumori rispetto ad oggi anche per questo motivo”.

L’importanza della diagnostica genetica

E’ la diagnostica genetica secondo gli esperti, la migliore indagine per  individuare le patologie cerebrali. Il perché sarebbe dovuto al fatto che la dala la variabilità delle neoplasie, è utile poter studiare la lesione stessa in laboratorio e monitorare la rispondenza alle terapie, con il fine di migliorare la ricerca.

Parlare di prevenzione oggi è forse prematuro ma non lontano obbiettivo secondo il Neurochirurgo:  “Già oggi con un semplice prelievo è possibile effettuare una diagnosi liquida, ovvero monitorare l’evoluzione delle malattie attraverso lo studio del sangue. Attualmente i dati sono relativi ma è possibile che con il passare degli anni e con il progredire della ricerca arriveremo a trovare dei marcatori anche per i tumori cerebrali” – ha concluso Skrap.