Omicidio dell’infermiera, la sorella: “Purtroppo questa volta non sono riuscita a salvarti”

L'infermiera aveva subito già delle minacce: il doloroso addio della sorella

Rossella Nappini

L’infermiera assassinata a Trionfale che si spendeva tra il lavoro, i due figli, l’impegno nel sindacato e nella campagna anti violenza sulle donne passando, era probabilmente già stalkizzata e minacciata, ma non aveva ancora avuto in tempo a maturare la decisione di denunciare. In nottata il fermo di un cittadino marocchino di 45 anni col quale aveva avuto una breve relazione. L’addio della sorella.

L’infermiera aveva subito già delle minacce: il doloroso addio della sorella

Purtroppo questa volta non sono riuscita a salvarti”. E’ il saluto che Monica Nappini ha rivolto alla sorella Rossella, uccisa ieri a coltellate nell’androne di casa della loro madre nel quartiere Trionfale. “Una cosa è certa – cerca di consolarsi Monica – starai vicino a papà come volevi. Rip sorellina mia”.

Ad indirizzare le indagini la loro madre:Quell’uomo era stato a casa nostra fino a poco prima. Il suo amico marocchino è l’ultimo che ha visto la mia Rossella”, ha detto in lacrime l’anziana.

Secondo le prime ricostruzioni, il magrebino era salito nella casa di via Giuseppe Allievo, dove Rossella si era trasferita da Campagnano per dare sostegno alla madre. Non un raptus quindi ma un agguato: l’uomo l’avrebbe attesa all’androne casa col coltello in mano. Inutili le grida da aiuto, in molti hanno sentito, nessuno è intervenuto.

Il ricordo

Il giorno dopo il delitto, ricordano Rossella anche i colleghi dell’ospedale San Filippo Neri. “È stata uccisa una donna, ancora una volta – scrive l’ospedale -. Questa donna era una nostra infermiera, lavorava all’ospedale San Filippo Neri: un femminicidio non è mai solo un episodio di cronaca, per questo non dobbiamo mai cedere alla banalizzazione di un simile dramma ma restare vicini a questa famiglia e a quella di tutte le vittime”. “Non esistono motivazioni reali per simili gesti concludono i colleghi – si tratta di una barbarie che dovrebbe farci riflettere e vergognare tutti”.

Il saluto di un amico: “Sono sconvolto! Rossella Nappini la mia amica /sorella conosciuta l’estate del 1983 quando eravamo bambini, rimasta una amica speciale, perché lei era speciale, una amicizia che durava da 40 anni, me l’hanno portata via per sempre! L’ennesimo Femminicidio! Tia amo Rossella mia, come dicevi sempre tu “Ti amo Fabbiè”.

Il cognato: “Cavolo Rosse’ non trovo una foto che stiamo insieme. Voglio ricordarti così Cognata Mia (nella foto di copertina ndr). Ricordo perfettamente quando stampammo sta foto assieme. T’ho voluto bene malgrado i nostri litigi. Mi mancherai tantissimo capocciona mia!! Che la terra ti sia lieve RIP”.

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